Chiude la scuola paritaria “Bolívar e Garibaldi”

CARACAS – Se ne torna a parlare. Ma questa volta la decisione è definitiva. La proprietà dell’istituto scolastico “Bolìvar e Garibaldi” ha deciso di chiudere la scuola paritaria; una decisione che diventerà effettiva a giugno. E’ stato comunicato ai genitori degli alunni con una circolare. Poche parole, quelle strettamente necessarie per porre fine ad una polemica che si è trascinata per mesi e che ha visto, in trincee opposte, la proprietà dell’istituto scolastico ed i genitori degli alunni.


– E’ una decisione della proprietà della scuola – commenta il Console Generale Davoli -. Ed è stata presa in piena autonomia. In questa occasione, non posso intervenire. La comunicazione, a differenza di quanto avvenuto in precedenza, è stata fatta nei tempi dovuti e rispettando la forma.


Spiega che la scuola, pur avendo preso un impegno preciso con lo Stato italiano, può decidere di cessare le attività, vuoi per motivi di carattere economico vuoi per ragioni di altra indole. Deve comunque comunicarlo con tempo.


– A questo punto – prosegue – l’unica cosa che si poteva fare, e che abbiamo fatto, era favorire il reinserimento dei giovani nell’unica scuola italiana paritaria: l’ “Agustín Codazzi”. C’è stata una riunione tra Consolato, genitori e rappresentanti della scuola. L’istituto scolastico, in termini didattici, offre facilità per aiutare gli alunni. E, almeno il primo anno, andrà incontro ai genitori nell’ambito economico.
– La reazione dei genitori?


– E’ stata di vario tipo – spiega -. Comunque, per molti è stato un colpo. Speravano di ottenere un risultato positivo con la “Bolívar e Garibaldi”; che la scuola potesse assicurare un futuro ai loro figlioli.
– Invece sono prevalse ragioni economiche ed ora questi giovani studenti passeranno da un istituto tecnico ad un liceo. Sono scuole assai diverse, con programmi distinti. Come integrarli alla nuova realtà? Che si farà per evitare l’eventuale perdita di un anno scolastico? C’è la possibilità di corsi ‘ad hoc’?


– E’ prematuro parlare di corsi ‘ad hoc’ – stoppa il Console Generale -. D’altronde il problema del passaggio si presenta solo per gli studenti dell’istituto tecnico e non per quelli delle elementari e delle medie.
Gli studenti dell’istituto tecnico della scuola “Bolívar e Garibaldi” sono in tutto 27, spalmati in quattro classi. Sommando, però, anche gli scolari delle elementari e gli studenti delle medie, sono più di 90 ragazzi.


– Un buon numero – ci dice il Console Generale -, ma la maggioranza, più del 60 per cento, non avranno grossi problemi di inserimento. Sono studenti di elementari e medie. Il resto, quelli dell’istituto tecnico, possono avere la certezza che, nel caso decidessero di continuare il percorso scolastico nella scuola “Agustín Codazzi”, avranno tutto l’aiuto nostro e della scuola.


M.B.