Vale chiede un mese e mezzo, basterà per stare con Stoner?

LOSAIL – Il 7° posto all’esordio con la Ducati è stato un brodino per Valentino Rossi, anzi, un the caldo, visto che lo scenario era quello del deserto del Qatar. Il pesarese non sperava certo di fare copia-incolla con il trionfale debutto con la Yamaha, nel 2004 a Welkom, ma ha anche subito chiarito di non andare certo in pista “per finire settimo”. Nessuna accusa alla Desmosedici, che l’anno scorso ha comunque colto 3 successi – tutti con Stoner -, ma la sincera ammissione che la colpa non è della moto, piuttosto del fisico “che da metà gara in poi mi abbandona, esattamente come accadeva l’anno prima con la Yamaha”.

Tutto ruota attorno a qualla malconcia spalla, ammaccata in una caduta facendo cross ad aprile dell’anno scorso, operata a novembre e ancora dolente. Come dolenti appaiono le note per la Ducati, se Valentino non riuscirà a recuperare in breve tempo quella forza che lui considera elemento basilare per domare la Desmosedici e plasmarla alle sue esigenze. “Adesso crollo da metà gara in poi, faccio fatica nei cambi di direzione e per compensare il dolore alla spalla destra affatico pure la gamba sinistra, e così non se ne esce”, ha detto Vale dopo il GP di Losail. Un’occhiata al cronologico dei tempi pare confermarlo: fino al 15° giro Rossi girava intorno all’1’56” e 2/3, vicino ai tempi di Dovizioso e Simoncelli, alla fine 4° e 5°, suoi massimi obiettivi in gara. Poi, dopo il sorpasso subito da Spies, dal 16° giro in poi i suoi tempi sono saliti a 1’56” e 7/8 , perdendo terreno. E dalle parole di Vale appare chiaro che non è stata certo remissività a voler attaccare il texano, quanto un crollo legato all’affaticamento fisico.

“Mi serve ancora un mese e mezzo di lavoro sulla spalla per essere al 100%” Ha detto Vale. La proiezione ci porta a maggio, con una data da segnare sul calendario: lunedì 2. All’indomani del GP del Portogallo, infatti, è prevista la prima delle due sessioni stagionali di test, quella in cui dovrebbero arrivare le prime componenti nuove richieste da Rossi per ammorbidire la Ducati. Se finalmente fisicamente a posto, Vale potrebbe segnare lì il punto di svolta della sua stagione o, almeno, l’inizio della risalita verso le posizioni che gli competono. Nel mezzo, ci sarà un solo GP, a Jerez il 3 aprile, considerato “meno impegnativo per la spalla”, ultima occasione in cui, secondo le sue previsioni, Vale dovrebbe stringere i denti per il dolore. Lo slittamento della gara giapponese dal 24 aprile al 2 ottobre per la tragedia terremoto-tsunami, infatti, gli offirebbe poi un mese per dedicarsi solo a fisioterapia e palestra, per affacciarsi poi all’Estoril nelle condizioni sperate.
Si ma questi 40-45 giorni, basteranno per avvicinare una concorrenza che vola? Stoner – che ha vinto 4 delle ultime 7 gare, di cui 3 con la Ducati… – e la Honda appaiono imprendibili e probabilmente resteranno tali per il resto della stagione se l’australiano, oltre al superbo polso, continuerà a usare così bene anche la testa.

Pedrosa deve fare accertamenti a quel braccio rovinato in Giappone l’anno scorso e che l’ha penalizzato in gara, ma è in palla, e Lorenzo ha fatto capire che, anche se la Yamaha non è ad altezza Honda, lui a tratti ce la può portare. Questi tre appaiono fuori dalla visuale di Vale, anche togliendo quel mezzo secondo che lui attribuisce alla spalla. Realisticamente, quindi, dalla sua Desmosedici potrà presto spostare il mirino su Dovizioso e Simoncelli: lotta ai piedi del podio, o giù di lì. In attesa che il dottor Rossi curi se stesso e provi a sfornare presto uno dei tanti miracoli che ne hanno irrobustito la leggenda.