LONDRA – A meno di una settimana dall’inizio della stagione di Formula Uno Bernie Ecclestone rilancia la sua proposta di pioggia artificiale durante le gare. Un’idea “certamente pazza” – come ha ammesso lo stesso patron del circus automobilistico – ma che sta raccogliendo sempre più consensi. Se resta la ferma contrarietà dei piloti, con Mark Webber che si è spinto a definirla “assurda e pericolosa”, la posizione delle scuderie – non tutte allineate – rimane più possibilista. Perché se la Formula Uno è soprattutto un’industria dello spettacolo, perché non adottare soluzioni che movimentino le gare, rendendole sempre più incerte spettacolari e imprevedibili? Questa la domanda – più realistica che provocatoria – che pone implicitamente Ecclestone con la sua controversa proposta.
“Non c’è una sola ragione perché non dovremmo introdurre la pioggia artificiale – ha dichiarato Ecclestone alla Bbc -. Stiamo registrando sempre più consensi perché le gare sul bagnato sono sempre state le più emozionanti. Quando l’ho proposta qualcuno può aver pensato giustamente che fosse un’idea pazza ma non è un’idea completamente senza senso. Secondo il mio piano la pioggia artificiale dovrebbe essere imprevedibile, non comunicata ai team prima del via, come accade con quella naturale. Aggiungerebbe un elemento di suspance alle gare monotone. E fino a quando non faremo una prova nessuno potrà affermare con certezza che si tratta di una soluzione giusta o sbagliata”.
A proposito della stagione ormai alle porte, con il primo Gran Premio della stagione a Melbourne domenica, Ecclestone vede favorite Red Bulls e Ferrari, con la McLaren destinata a rincorrere, almeno inizialmente.
“Penso che Lewis e Jenson quest’anno avranno qualche problema, ma non credo che sarà una stagione dominata da un solo pilota o una sola vettura. Certo, in questo momento alla luce dei test invernali è facile puntare su uno dei due piloti della Red Bulls o su Alonso. Ma neppure per loro la vittoria del mondiale è così scontata”.
