Odyssey Dawn, quarto giorno di guerra

TRIPOLI – Ieri è stato il quarto giorno dall’inizio dell’intervento militare internazionale in Libia, in attuazione della risoluzione approvata venerdì dell’Onu.

La battaglia a Misurata


I carri armati di Gheddafi hanno bombardato la città occidentale di Misurata, che si trova da giorni sotto assedio. Un portavoce del governo libico ha detto che Misurata è stata «liberata tre giorni fa» e che le forze di Gheddafi stanno dando la caccia ai «terroristi». Un portavoce delle forze anti-governative ha fatto sapere invece che i ribelli hanno ancora il controllo della città.

La battaglia a Ajdabiya


Ieri si è combattuto in una zona nella periferia della città di Ajdabiya, dove le forze dell’opposizione si sono ritirate in seguito a un violento attacco dei soldati di Gheddafi. Al Jazeera ha detto che la strada che collega Bengasi ad Ajdabiya è disseminata dei«rottami bruciati di ciò che resta delle armi e dei carri armati di Gheddafi» distrutti dalle forze della coalizione.

Dove vincono i ribelli


Il bombardamento della coalizione internazionale ha costretto le truppe del governo a ritirarsi a cento chilometri da Bengasi. Sempre a Bengasi, le truppe internazionali hanno colpito i radar di due basi di difesa aerea controllate dal regime. Nel frattempo, a circa 160 chilometri a sud di Tripoli i ribelli hanno costretto le truppe di Gheddafi a ritirarsi dalla periferia di Zintan, ponendo fine all’assedio e al ripetuto bombardamento della città. I ribelli hanno raccontato che le forze della coalizione non hanno fornito alcun tipo di aiuto durante la battaglia.

Il caccia americano


Ieri notte un aereo militare americano, un F-15E Eagle, è precipitato in una zona presidiata dai ribelli. Il caccia aveva a bordo due piloti, entrambi sono al sicuro, recuperati per via aerea dalle forze statunitensi. La notizia è stata confermata dal comando americano, che ha detto che l’incidente non si deve ad “azioni ostili”. Durante la giornata sono circolate voci per cui le forze statunitensi avrebbero sparato su dei civili durante le operazioni di recupero: il comando centrale americano ha smentito seccamente ma in serata una giornalista di Channel 4 ha sostenuto che sei persone siano state ferite dall’elicottero di recupero che ha aperto il fuoco.

La richiesta di un cessate il fuoco


Russia, India, Cina, Brasile e Algeria hanno confermato la loro contrarietà all’intervento militare e hanno chiesto la fine degli attacchi aerei. Il governo cinese ha detto di essere contrario all’«uso indiscriminato della forza che causa ancora più vittime civili e un maggiore disastro umanitario». Il ministro degli Esteri indiano ha detto che nessuna potenza straniera dovrebbe intervenire in Libia: «nessuno, e certo non un gruppo di paesi, può decidere di cambiare un regime». Nel frattempo il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha rifiutato la richiesta della Libia di un meeting straordinario per fermare l’«aggressione militare» della forza internazionale.