Raid alleati su forze terrestri, governo ad interim in formazione

TRIPOLI – Nuovi attacchi della coalizione anti-Gheddafi nel quinto giorno di operazioni militari sui cieli della Libia, che ieri hanno preso di mira le postazioni del Rais che assediano Misurata, Ajdabiya, Zawiya e Zenten, dove gli insorti resistono strenuamente nonostante l’inferiorità sul terreno.

Colpita anche una caserma dell’esercito a Tajura, un quartiere periferico di Tripoli, dove si sono udite in serata otto forti esplosioni. La coalizione colpisce quindi anche le truppe di terra del colonnello per impedire attacchi alle città in mano ai ribelli. Da parte sua Tripoli, attraverso l’attivissima Tv di Stato che cita fonti militari, sottolinea che i raid aerei hanno colpito anche obiettivi civili non meglio identificati.

Alcuni testimoni hanno riferito che dopo i raid della coalizione le artiglierie e i tank di Gheddafi hanno ripreso a sparare contro obiettivi civili nel centro di Misurata, colpendo anche l’ospedale. Le stesse fonti parlano anche di cecchini pro-Gheddafi appostati sui tetti della città da dove sparano contro l’ospedale: i ribelli contano solo ieri 16 morti.

I carri armati del regime bombardano Misurata da giorni. I medici dell’ospedale denunciano che le forze lealiste hanno staccato luce ed acqua e sono costretti a curare le centinaia di feriti nelle corsie.
Nonostante i nuovi bombardamenti delle forze fedeli a Gheddafi, il presidente Usa Barack Obama ha affermato ieri che “l’intervento della coalizione ha evitato una catastrofe umanitaria”.

Al ‘Day 5’ dell’operazione ‘Odyssey Dawn’, i caccia della coalizione hanno annientato la difesa aerea del Colonnello. Sulla durata della missione è intervenuto il segretario alla Difesa Usa, Robert Gates, secondo il quale non esiste al momento un calendario per la fine della operazioni. “Il Consiglio di sicurezza dell’Onu non fornisce date limite sulla no-fly zone – ha detto Gates – per questo penso che non c’è un calendario sulla fine” delle operazioni. Quanto al futuro della Libia, il segretario alla Difesa Usa ha detto che è una questione che riguarda i libici.

Il Consiglio nazionale degli insorti – secondo la tv Al Jazira – ha intanto incaricato Mahmud Jabril di formare un governo ad interim. “Il Consiglio nazionale è un organo legislativo ma abbiamo bisogno di un organo esecutivo per assumere il controllo e mettere in atto una forma di amministrazione” ha detto ad Al Jazira uno dei portavoce del Consiglio, Nisan Gouriani, precisando che “la posizione degli insorti è stata chiara sin dall’inizio: la Libia è indivisibile”. “La nostra capitale è e sarà per sempre Tripoli. Stiamo lottando per liberare la parte ovest del paese e la capitale per mantenere il paese unito”, ha aggiunto Jabril, noto a livello internazionale per il suo ruolo di inviato del Consiglio a Parigi e Bruxelles.