Libia Accordo Pdl-Lega su bozza di risoluzione unitaria. Comando Nato rompicapo

ROMA – E’ stato raggiunto un accordo di massima nella maggioranza su una bozza di risoluzione unitaria per la crisi in Libia. L’intesa è arrivata, riferiscono fonti parlamentari, nel corso di una riunione che si è svolta questa mattina al Senato, alla quale hanno partecipato i capigruppo di Camera e Senato di Pdl, Lega e Iniziativa responsabile. La risoluzione sarà presentata questo pomeriggio in Aula al Senato.


La posizione del Pd sul dibattito in Parlamento sulla missione in Libia è spiegata da Pierluigi Bersani:


– Noi non siamo interessati a argomentazioni e correzioni di documenti per coprire le miserie di una maggioranza e di un governo che non è in grado di esprimere una posizione univoca e ha mostrato al mondo di essere in stato confusionale.


Il Partito democratico è però disposto a sostenere il testo precedente, cioè quello già approvato in commissione, ma non nuovi document.


– La nostra linea – commenta Bersani – è semplice, chiara e unanimemente condivisa. Noi siamo pronti a sostenere un ruolo dell’Italia nella crisi libica entro i limiti della risoluzione Onu che prevede un intervento per bloccare i massacri e impedire a Gheddafi di bombardare il suo popolo. Di lì in poi – spiega Bersani – dovrà esserci spazio per un’iniziativa politica diplomatica che incoraggi una transizione rispetto alla quale Gheddafi non può essere l’interlocutore della comunità internazionale. Chiediamo che questa posizione venga approvata dal Parlamento.


Sulla questione Libia, inoltre, «sarebbe vergognoso se Berlusconi non si presentasse in Parlamento» dice il segretario del Pd.


– Ci chiediamo se il premier intenda invocare un legittimo impedimento anche in questo caso e se sia oggi – sottolinea Bersani – la giornata in cui dedicarsi a Saverio Romano ministro sì o ministro no del governo. Berlusconi, insiste il segretario democratico – metta la faccia su quel che l’Italia ha da dire in questa situazione così delicata.


Anche il presidente della Camera Gianfranco Fini continua ritenere «opportuna la presenza del presidente del Consiglio perché l’azione del governo è riassunta e coordinata dal premier» ha detto parlando con i giornalisti.


– La vicenda libica – ha aggiunto – ha aspetti relativi alla nostra politica estera e quindi a competenze primarie del ministro degli Esteri Frattini, ma anche aspetti legati alle competenze del ministro della Difesa Ignazio La Russa. Essendo quindi inusuale – ha proseguito Fini – che siano due ministri che riferiscano alle Camere, sarebbe stato più lineare che fosse stato presente il presidente del Consiglio. Comunque, ci sono precedenti anche in questo senso, e quindi non vale la pena fare polemica più di tanto».


Dopo l’accordo politico tra Usa, Francia e Gran Bretagna sulla discesa in campo della Nato nelle operazioni militari in Libia, i rappresentanti dei 28 stati dell’Alleanza sono a Bruxelles per tradurre l’indicazione in un nuovo schema operativo di comando, che per ora resta un vero e proprio rompicapo. Molte questioni da risolvere per tradurre in pratica il ‘ruolo chiave’ dell’ Alleanza: e la Francia insiste sull’idea di un ‘pilotaggio politico’ con una ‘cabina di regia’ che includerebbe la Nato


insieme agli altri protagonisti.


Comandante Nato in Europa atteso ad Ankara per colloqui. Intanto, c’e’ l’accordo fra Pdl e Lega sulla risoluzione di maggioranza riguardante il dossier Libia. Bricolo (Lega): accolte nostre osservazioni.