Berlusconi frena sul «rimpastino», si gioca la partita delle nomine

ROMA – La guerra in Libia e l’emergenza immigrazione stravolgono l’agenda di Silvio Berlusconi e fanno anche slittare in secondo piano questioni piu’ interne come il completamento della squadra di governo con l’assegnazione dei posti rimasti ancora vaganti. Uno slittamento che manda in fibrillazione la pattuglia di parlamentari, in modo particolare chi proviene dal gruppo dei Responsabili, in attesa di ‘promozione’ da diversi mesi.


I segnali di insofferenza, nonostante le smentite ufficiali, sono ormai evidenti, sopratutto tra le diverse anime dei ‘responsabili’ rimaste a ‘bocca asciutta’ dopo la nomina di Saverio Romano, coordinatore del Pid, al ministero dell’Agricoltura. Il premier la settimana scorsa aveva dato la garanzia al resto del gruppo di voler chiudere la partita rimpasto entro pochi giorni. Poi le nuove vicende internazionali e il caos immigrazione a Lampedusa hanno favorito una battuta d’arresto. A tutto questo va aggiunto che tra i Responsabili ci sarebbero ancora dei problemi nella scelta di chi segnalare per gli incarichi di governo: quattro secondo gli accordi. Ma oltre al completamento della squadra, nell’agenda del premier c’è un’altra scadenza: la nomina dei vertici e dei consigli d’amministrazione delle aziende pubbliche. Decisioni che devono essere prese entro aprile e che potrebbero intrecciarsi con la partita delle nomine ministeriali perchè una parte dei parlamentari che sostiene la maggioranza potrebbe essere ‘accontentata’, si ragiona in ambienti di maggioranza, anche con incarichi nei cda di alcune aziende pubbliche.


Intanto, l’ennesimo slittamento del ‘rimpastino’ ha riacceso le fibrillazioni tra i ‘Responsabili’. Prova evidente ne è il nuovo stop alla maggioranza che va sotto alla Camera su un emendamento dell’opposizione, anche a causa di 10 assenze nei banchi dei Responsabili. Ma quello che appare chiaro è che ci sarà da aspettare ancora un po’ per il via libera a nuovi ingressi nel governo. Intanto, la prossima settimana, probabilmente martedì, Ir presenterà ufficialmente il programma del gruppo, già anticipato al Cavaliere. Il secondo passaggio sarà la costituzione di un vero e proprio partito.


– Non c’è alcuna fretta. A noi non interessano le poltrone. Al governo si va con idee chiare ed un progetto politico – spiega il capogruppo Luciano Sardelli cercando di ridimensionare le fibrillazioni interne -. Sono necessari altri 10-15 giorni – mette in chiaro – perchè abbiamo una bozza di programma e dobbiamo lavorarci per bene.