Il governo: “Da smantellare i 6 reattori di Fukushima”

TOKYO – La Tepco, il gestore della centrale di Fukushima, rifiuta la nazionalizzazione, puntando a lavorare d’intesa col governo per assicurarsi fondi sufficienti e andare oltre la crisi del sisma/tsunami dell’11 marzo, mentre invece l’esecutivo pensa a smantellare i sei reattori dell’impianto contro i quattro, quelli più mal messi, ipotizzati dalla compagnia.

In Giappone continua il dibattito sulla centrale maledetta e l’Aiea lancia un nuovo preoccupante allarme: sono stati registrati livelli di radiazioni oltre i limiti nel villaggio di Iitate, a 40 km da Fukushima situato oltre la linea di evacuazione. E l’Agenzia dell’Onu per il nucleare ha raccomandato alle autorità di affrontare la questione. Tokyo ha risposto che lo sta già facendo.

Il Giappone sta esaminando tutte le soluzioni possibili per contenere le emissioni di radiazioni ed evacuare tonnellate di acqua contaminata da Fukushima. Non ultima la copertura dei reattori con materiali speciali o il ricorso ai serbatoi di un’autocisterna.

Nel discorso nel quale ha lanciato un nuovo piano nazionale per l’energia, Barack Obama ha parlato di centrali atomiche facendo riferimento diretto all’incidente alla centrale giapponese che ha riportato all’attenzione i rischi del nucleare. “Alla luce di quanto sta succedendo in Giappone, voglio dire una cosa. L’America prende dal nucleare il venti per cento dell’energia che Usa”, ha detto il presidente parlando alla Georgetown University a Washington, “e il potenziale che ha di fornire più elettricità senza aggiungere anidride carbonica all’atmosfera è importante. Ma voglio essere certo che sia sicura”.

La società che gestisce la centrale, la Tokyo Electric Power (Tepco), ha accettato l’aiuto del gruppo nucleare francese Areva il cui presidente, Anne Lauvergeon, è arrivato ieri a Tokyo con alcuni esperti, per dare tecnicamente manforte ai gruppi nipponici, in particolare per il trattamento delle acque contagiate. Il ministero dell’Energia americano ha inoltre messo a sua disposizione robot resistenti alle radiazioni, in grado di raccogliere informazioni sui reattori nei posti in cui la radioattività è troppo elevata.

Quest’ultimo ha ritenuto inevitabile lo smantellamento dei reattori della centrale Fukushima Daiichi, costruita oltre 40 anni fa sulla costa del Pacifico, 250 chilometri a nord di Tokyo e dei suoi 35 milioni di abitanti. Il sito, che conta sei reattori, non era concepito per resistere allo tsunami di 14 metri che l’ha danneggiato l’11 marzo.