Class action contro Walmart

WASHINGTON – Un gruppo di donne statunitensi, dipendenti di Walmart (la più famosa catena di grande distribuzione al mondo), ha citato in giudizio la propria azienda sostenendo di avere subito discriminazioni, bassi salari e poche promozioni, a causa del proprio sesso.


La Corte suprema dovrà decidere entro l’estate se accettare la richiesta delle 6 dipendenti di mutare il processo in una vera e propria class action: nel caso, verrebbero ascoltate tutte le dipendenti della catena assunte dopo il 1998, e l’azione legale si trasformerebbe nel più grande processo per discriminazione sessuale mai tenutosi in America.


Greg Rossiter, portavoce della compagnia, ha rigettato le accuse affemando che l’azienda si è da sempre impegnata nella lotta alla discriminazione, vincendo numerosi premi per la sua politica di lavoro women-friendly (“rispettosa delle donne”).


Walmart, prima multinazionale al mondo per fatturato nel 2010, è stata più volte accusata di ottenere il proprio successo economico grazie a una politica di tagli sui costi del lavoro, sia impegnando personale non specializzato o part-time che fornendo merce fabbricata in Paesi a basso costo di manodopera.