Costa d’Avorio: battaglia ad Abidjan, Gbagbo non cede

PARIGI – Si continua a combattere per le strade di Abidjan, intorno al palazzo presidenziale nel quartiere di Plateau e alla residenza del presidente destituito Laurent Gbagbo, il quale, nonostante le numerose defezioni tra i suoi sostenitori e l’inesorabile avanzata delle truppe del rivale Alassane Ouattara, non accenna a desistere.


– Non ha intenzione di abdicare o arrendersi a un qualsiasi ribelle – ha spiegato alla stampa il suo rappresentante in Europa, Toussaint Alain, accusando Ouattara di «colpo di Stato post-elettorale».


Gbagbo resta nella capitale ivoriana, con tutta la sua famiglia, difeso strenuamente dalla Guardia repubblicana e dalle forze speciali. Nella zona del suo palazzo, per tutta la giornata si sono sentiti intensi scambi di colpi di armi pesanti e fucili automatici e i suoi sostenitori hanno affermato in serata di aver respinto l’offensiva dei Pro-Ouattara. Nel resto della città di Abidjan, capitale economica e demografica del Paese, la gente si è barricata in casa per paura degli scontri e dei saccheggi, mentre è salito a 700 il numero di stranieri rifugiatisi nel campo sorvegliato da militari francesi.


La giornata di oggi ha fatto inoltre registrare la prima vittima tra il personale Onu nel Paese: si tratta di una giovane donna svedese, colpita presumibilmente da una pallottola vagante mentre si trovava nella sua abitazione. Intanto, si moltiplicano gli appelli delle organizzazioni internazionali a Gbagbo perchè lasci il potere al più presto. A quello lanciato ieri dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, si sono aggiunti oggi quelli dell’Unione Africana, per bocca del presidente della Commissione Jean Ping, e della Comunità economica degli Stati dell’Africa dell’ovest (Cedeao), che chiedono al presidente destituito di andarsene «per alleviare le sofferenze del popolo ivoriano».


In serata, è stata la Francia ad intimare a Gbagbo di «ritirarsi immediatamente, far cessare le violenze e cedere pacificamente il potere», dopo una riunione straordinaria tra il presidente Nicolas Sarkozy e alcuni ministri sulla situazione ivoriana. L’instabilità della Costa d’Avorio, uno dei principali bacini agricoli africani, comincia nel frattempo ad avere ripercussioni sui mercati delle materie prime alimentari.