Nuovi scontri a Kandahar. Obama condanna le violenze

KANDAHAR – Non si fermano le proteste in Afghanistan per il Corano bruciato in una chiesa fondamentalista cristiana della Florida. Per il secondo giorno consecutivo a Kandahar si sono tenute manifestazioni, durante le quali tre persone – tra le quali un poliziotto – sono rimaste uccise e una quarantina ferite.
Nella città del sud dell’Afghanistan nove persone sono rimaste uccise e 81 ferite, durante le proteste, all’indomani dell’attacco alla sede dell’Onu di Mazar el Sharif, nel nord del paese, in cui sono rimaste uccise 12 persone, 7 dipendenti dell’Onu – due dei quali sono stati decapitati – e 5 manifestanti.

Intanto, la polizia afghana sta cercando di controllare la situazione a Kandahar rafforzando le misure di sicurezza, ma le manifestazioni di persone che gridano slogan anti americani e chiedono che vengano puniti i responsabili del rogo si stanno diffondendo anche nel distretto della città, considerato una della principali roccaforti dei talebani.

Un’escalation di violenza anti-americana e anti-occidentale che sta preoccupando il presidente Barack Obama che ieri notte è intervenuto per condannare le violenze ma anche il gesto sconsiderato del pastore Terry Jones.

– La profanazione di qualsiasi testo sacro, come il è il Corano, è un atto di estrema intolleranza religiosa e di fanatismo – ha detto Obama che comunque ha sottolineato che niente può giustificare l’uccisione di civili innocenti -. Attaccare ed uccidere innocenti in risposta all’offesa fatta al Corano è vergognoso ed è un affronto alla decenza e alla dignità umana – ha continuato Obama – nessuna religione tollera il massacro e la decapitazione di innocenti, e non c’è giustificazione per azioni così riprorevoli.
Obama ha poi chiesto che si recuperi un sentimento di «comune umanità».

Dal canto suo il presidente Hamid Karzai ha chiesto alla Casa Bianca e al Congresso degli Stati Uniti – durante un incontro reso noto dall’ufficio presidenziale – di condannare nei termini più duri il rogo del Corano. Karzai era stato il primo a dare pubblicità al rogo compiuto nei giorni scorsi in Florida e che, forse per un’esplicita volontà di scongiurare reazioni violente, aveva ricevuto pochissima attenzione negli Usa, dopo l’enorme polemica che il reverendo Terry Jones aveva provocato lo scorso settembre quando aveva per la prima volta minacciato il gesto.