Bombardato un ospedale di Misurata ‘Fuoco amico’ contro gli insorti

TRIPOLI – Le forze di Muammar Gheddafi hanno bombardato un ospedale di Misurata, uccidendo una persona e ferendone altre 15. E’ quanto hanno rivelato fonti ospedaliere, citate dalla Cnn, precisando che tra i feriti vi è un ragazzo di 14 anni in condizioni gravissime.


Ed è ancora battaglia intorno alla città di Brega, importante terminal petrolifero del paese. Grande la sua importanza strategica essendo, insieme a Ras Lanuf, il principale centro dell’industria petrolifica libica, con i suoi pozzi che producono la parte principale dei 1,5 milioni di barili dell’export giornaliero libico, almeno stando a prima della rivolta contro Gheddafi.


Da Londra, intanto, il ministro degli Esteri britannico William Hague ribadisce che «non è stato fatto nessun accordo per l’immunità, e non si farà,» per l’ex ministro degli Esteri libico Moussa Koussa, riparato oltre Manica. Hague ha comunque ricordato che Moussa si è recato in Gran Bretagna di sua volontà, «non è detenuto e può partire quanto desidera».


Il capo della diplomazia di Londra, che ha avuto ripetuti contatti telefonici con il collega libico prima della sua defezione, ha spiegato che non si è ancora incontrato con Moussa da quando è arrivato a Londra. E non ha voluto rispondere alla domanda riguardo a possibili tentativi da parte di Moussa di convincere altri esponenti del regime di Muammar Gheddafi ad abbandonare il regime.


Oltre ai morti a causa dei bombardamenti delle forze leali al raís, ci sarebbero almeno 17 persone, tra civili e rivoltosi, vittime di un raid della coalizione in un’area tra le città di Ajdabiya e Brega, nella parte orientale della Libia. Secondo la tv araba al-Jazeera i miliziani di Gheddafi si sarebbero infiltrati tra le file dei ribelli provocando l’errore dei militari della coalizione. Dalla Nato non smentiscono il caso di fuoco amico ma, dice il portavoce Oana Lungescu, «stiamo verificando queste informazion» anche se è difficile perché «non abbiamo fonti affidabili sul posto». D’altra parte, precisa Lungescu, «i caccia della colazione hanno diritto all’autodifes».


Mentre si continua a combattere, da Londra si fa sempre più concreta l’ipotesi di dare le armi agli insorti.
– La risoluzione Onu permette di armare i rivoltosi – ha detto il ministro della Difesa britannico Liam Fox durante un’intervista ad Al-Arabyia – La coalizione sta molto attenta per evitare che vi siano vittime civili – ha aggiunto Fox -. Gheddafi è l’unico uomo che può porre fine alla guerra lasciando il potere», sottolineando che l’ex ministro degli Esteri Moussa Koussa, fuggito nei giorni scorsi a Londra, «sta fornendo informazioni importanti» alla Gran Bretagna. Poco dopo la fuga di Moussa, rivela il quotidiano britannico Daily Telegraph, la moglie dell’ex ministro degli Esteri sarebbe stata «catturata» dalle forze di Gheddafi.