Pato affossa Leonardo. Il Milan vola a +5

MILANO – Un gol nel primo tempo, uno nel secondo e più di mezzo scudetto sulla maglia: Alexandre Pato decide il derby di Milano e dà al Milan una vittoria che può essere decisiva per il campionato, con il 3-0 finale firmato da un rigore di Cassano. E’ una notte di sole delusioni quella che vive Leonardo, iniziata con valanghe di insulti e striscioni dal suo ex popolo rossonero e finita con cinque punti di distacco. Altro che belle sensazioni, altro che gioia e amore, non c’è nessuna pietà per il tecnico brasiliano che perde il terzo derby su tre vissuti in panchina.

L’amore fa bene solo a Pato che festeggia “due gol speciali” sotto gli occhi di Barbara Berlusconi, lasciata sola in tribuna dal padre, assente illustre del derby. Manca solo lui alla festa del Milan, che non sente mai l’assenza di Ibrahimovic e vince a centrocampo dove deludono invece tutti gli uomini interisti. E se poi anche Samuel Eto’o si mangia un gol già fatto alla fine del primo tempo, vuol dire che la serata non è di quelle migliori, come confermato anche dall’espulsione di Chivu al 9’ della ripresa, che dà un’ulteriore mazzata alla voglia di rimonta nerazzurra.

La partita dell’Inter è infatti tutta in salita perchè pronti via e il Milan segna: non passano neanche 45 secondi e Pato raccoglie una respinta di Julio Cesar su Robinho e segna. L’accoglienza negativa del popolo rossonero nei confronti del “giuda interista” Leonardo ha un’appendice che il tecnico nerazzurro, e non solo lui, si sarebbe risparmiato perchè Gattuso si gira verso di lui e gli dice qualcosa che probabilmente non ha a che fare con gli auguri di Natale. Sale subito la tensione in campo, con qualche episodio di nervosismo qua e là che Rizzoli cerca di controllare usando poco i cartellini gialli.

Ma è il Milan a partire con l’approccio migliore, sfruttando tanto la velocità dei suoi attaccanti che mettono in difficoltà soprattutto Chivu, mentre Ranocchia si conferma giocatore davvero di gran livello. Ci starebbe il rigore che i milanisti invocano al 9’, quando il tiro di Seedorf viene respinto dal braccio di Maicon, ma Rizzoli lascia correre con l’ennesima interpretazione personale sul fallo di mano che davvero non riesce mai a mettere d’accordo tutti. Cresce l’Inter e piano piano riesce a venir fuori dalla sua area e a mettere paura ad Abbiati che però è in serata di grazia. Al 19’ respinge l’unico tiro di Pazzini, mentre al 38’ fa un vero e proprio miracolo sul colpo di testa di Thiago Motta che il portiere rossonero respinge proprio sulla linea mentre gli interisti chiedono il gol.

Funziona bene il centrocampo di Allegri con Van Bommel che prende pure una gran traversa al 37’ con un tiro deviato da Chivu che Julio Cesar guarda immobile fino a che la palla non gli cade nelle braccia. Ma il tempo si chiude con un altro clamoroso errore di Eto’o che ripete la prodezza all’incontrario della traversa presa contro la Juventus, calciando questa volta a lato più o meno dalla stessa posizione e nella stessa solitudine in cui era a Torino.

Ci sono una valanga di emozioni anche nella ripresa che comincia con l’infortunio muscolare di Gattuso che al 6’ deve lasciare il posto a Flamini. Poco dopo l’Inter rimane in dieci perchè Chivu stende Pato lanciato a rete appena fuori dall’area e Rizzoli giustamente lo espelle al 9’. Leonardo deve togliere Pandev e fa entrare Cordoba ma la sua difesa balla lo stesso: al 17’ non c’è nessuno a chiudere su Abate che calcia malissimo in porta, ma il suo tiro maldestro diventa un assist perfetto per Pato, che di testa la mette dentro. L’ultima carta della disperazione di Leonardo è il ritorno di Milito in campo dopo due mesi passati a recuperare l’ennesimo infortunio muscolare. Ma il Milan ha la gara in pugno e va vicino al terzo gol tre volte con Robinho, che però di segnare ha sempre pochissima voglia. C’è però un lungo possesso di palla rossonero con gli olè del pubblico che forse fa ancora più male all’Inter del terzo gol, che comunque arriva con Cassano che si procura e poi trasforma un rigore al 45’, e poi riesce a farsi espellere per doppia ammonizione due minuti dopo. Roba da Cassano che però non cambiano una serata da ricordare per il Milan, da dimenticare per Leonardo.