Garavini (Pd): la Rai un diritto per gli italiani all’estero

ROMA – «L’impossibilità di accedere tramite internet ai canali della Rai dall’estero è un ostacolo alla partecipazione dei nostri connazionali al dibattito italiano». Lo dice la deputata eletta in Europa, Laura Garavini, in un’interrogazione parlamentare presentata al Ministro dello Sviluppo economico insieme agli onorevoli Gino Bucchino, Gianni Farina, Marco Fedi, Giuseppe Giulietti, Donella Mattesini, Vinicio Peluffo, Fabio Porta e Jean-Léonard Touadi.


«Proprio all’estero la possibilità di accedere ai programmi tramite Internet assume particolare rilevanza», spiega la deputata Pd. «Se per certi programmi il criptaggio può essere dovuto al mancato pagamento fuori dall’Italia dei diritti di proprietà intellettuale, questo non vale per tutte le produzioni interne Rai. In particolare i notiziari e i programmi d’approfondimento non sono coperti da vincoli contrattuali e dunque non è accettabile che continuino a non essere visibili in diretta dall´estero. Si tratta di preziosissimi strumenti di informazione e non è giusto che gli italiani nel mondo ne vengano privati».


Laura Garavini, insieme agli altri sette deputati del Partito Democratico e all’Onorevole Giuseppe Giulietti, portavoce dell’Associazione per la difesa della libera informazione «Articolo 21», hanno quindi chiesto al Ministero dello Sviluppo economico di tutelare al massimo gli italiani residenti all’estero e di impegnare la Rai a mettere in campo tutte le tecnologie utili per garantire una puntuale fruizione dei programmi da parte dei connazionali all’estero.


«In particolare», continua la giovane deputata italo-tedesca «si potrebbe prendere in considerazione l’apertura di un canale streaming live dedicato appositamente agli italiani all’estero. Un canale su internet che raccolga quotidianamente tutti i contenuti della Rai non coperti da vincoli geografici in un palinsesto che offra una ricca informazione sulle vicende d’attualità. In questo modo, da una parte la Rai accrescerebbe il numero di utenti, con benefici economici e d’immagine, dall’altra gli italiani all’estero sarebbero pienamente coinvolti nel dibattito politico italiano».


«Al ministero chiediamo uno sforzo affinché anche all’estero gli italiani possano fruire del servizio pubblico televisivo. Uno sforzo doveroso», conclude la deputata Pd «perché l’informazione e la partecipazione dei cittadini è il primo compito di uno Stato democratico».