Berlusconi: «La politica impotente di fronte al potere giudiziario»

RIVA DEL GARDA – La politica e’ ‘’messa in un angolo’’ e ‘’impotente’’ di fronte al potere giudiziario, ecco perché bisogna approvare al piú presto la riforma della giustizia. Ne é convinto Silvio Berlusconi che in collegamento telefonico con il convegno di Rete Italia, kermesse promossa dal governatore della Lombardia Roberto Formigoni, torna ad attaccare quella parte di magistratura che si é trasformata, a detta del premier, in un vero e proprio ‘’contropotere’’ contro cui la politica non puó fare nulla. L’impotenza del sistema politico si traduce per il Cavaliere nella paralisi dell’esecutivo.

– Siamo l’unica democrazia in Occidente – afferma – in cui il governo é sovrastato da una triade di poteri: le Camere, i giudici e la corte Costituzionale le corporazioni che si oppongono al cambiamento.
Un blocco conservatore, denuncia il capo del governo, a cui si deve rispondere approvando al piú presto le riforme: a cominciare da quella della giustizia, per proseguire con la nuova ‘’architettura costituzionale’’ che, insieme al nuovo fisco, rappresentano una ‘’rivoluzione necessaria per garantire un futuro di libertá e giustizia nel Paese’’. Il Cavaliere é chiaro anche sui tempi.

– Andiamo avanti con questa nuova maggioranza – garantisce – soprattutto perché sono finiti i veti di Fini e Casini per cui nei prossimi due anni di legislatura riusciremo a modernizzare il Paese.
Una sorta di piano d’azione, spiega sempre Berlusconi, per ‘’contrastare gli unici poteri che contano e cioé quello economico e giudiziario’’. Gli attacchi del Cavaliere alla cosiddetta magistratura ‘’politicizzata’’ fanno da prologo a quella che si preannuncia come una delle settimane piú calde sul versante giustizia. I deputati della maggioranza sono tutti precettati per essere presenti a ranghi completi martedí in Aula. Il calendario infatti prevede la ripresa della discussione sulla prescrizione breve, interrotta dopo la bagarre della scorsa settimana, ed il voto sul conflitto d’attribuzione per il ‘caso’ Ruby.

La tensione é ai massimi livelli tant’é che nel Pdl si sarebbe arrivati ad ipotizzare che la Camera, oltre al conflitto di attribuzione, si esprima anche sull’improcedibilitá nei confronti del premier. Una ‘mossa’ peró che non sembra convincere chi nella maggioranza ritiene invece che, su un terreno cosí delicato, si debba compiere un passo alla volta. Che il clima sia incandescente lo dimostra anche la polemica dopo la proposta avanzata dal ministro Angelino Alfano di ricorrere alla piazza per sostenere la riforma della Giustizia.
In linea con Berlusconi, il Guardasigilli avverte che sul tema non ci sono tentennamenti.
– Andremo avanti, la tabella di marcia prevede che subito dopo Pasqua inizi l’esame della legge.
L’opposizione dunque si prepara allo scontro. L’Italia dei Valori non esita a definire ‘’eversiva’’ la strategia del governo e l’invocazione della piazza da parte di Alfano:
– Quando un regime vacilla é il momento dei pretoriani, che aggrediscono i dissidenti, le istituzioni di garanzia e i magistrati e tentano anche di invocare ed eccitare piazze ormai dissolte di sostenitori.

Una correzione di rotta la chiede anche Francesco Rutelli che invita il Guardasigilli a ‘’ritirare immediatamente il suo invito agli italiani a scendere in piazza per sostenere le leggi ad personam del governo’’.
A difendere il ministro della Giustizia ci pensa Maria Stella Gelmini.
– E’ sacrosanto – dice la titolare dell’Istruzione -informare i cittadini visto che c’é il tentativo di ribaltare la realtá, stravolgere i contenuti della riforma della giustizia che non é punitiva per la magistratura.