Costa D’Avorio, fuoco su Gbagbo. Onu e Francia sparano sul presidente

ROMA – Resta alta la tensione in Costa d’Avorio dove continuano gli scontri tra le truppe leali al presidente uscente Laurent Gbagbo e quelle di Alassane Outtara, il presidente vincitore delle ultime elezioni e riconosciuto dall’Onu. Missili sul palazzo presidenziale, sulla residenza e su alcune basi del presidente. Immediata la reazione di Gbagbo: gli attacchi sono “illegali”, un “tentativo di assassinio”, ha affermato il suo consigliere da Parigi.

Il contingente Onu in Costa d’Avorio, l’Unoci, ha intrapreso un’operazione militare contro le forze fedeli al presidente uscente Laurent Gbagbo. Lo ha confermato Nick Birnback, un portavoce delle Nazioni Unite, affermando che “l’Unoci ha intrapreso un’operazione militare per prevenire l’uso di armi pesanti nel campo Akuedo di Abidjan”, controllato dalle forze lealiste di Gbagbo. Elicotteri francesi hanno lanciato quattro missili contro un campo militare delle forze fedeli al presidente uscente Laurent Gbagbo nella principale città del paese africano, Abidjan, secondo quanto riferiscono testimoni. “Abbiamo visto due elicotteri Mi-24 Unoci (Missione Onu in Costa d’Avorio) sparare missili sul campo militare di Akouedo. C’è stata una grossa esplosione e possiamo vedere il fumo”, è stato riferito. La base ospita tre battaglioni dell’esercito ivoriano.

“Allarmata” per le notizie di “cacce all’uomo e di uccisioni etniche”, l’Unione Europea ha rivolto un appello al presidente deposto della Costa d’Avorio, Laurent Gbagbo, ed a quello eletto, Alassane Ouattara, perche’ impediscano al Paese di “scivolare nella gierra civile”. “La storia – ha detto il commissario europeo alla Cooperazione internazionale ed agli Aiuti umanitari, Kristalina Georgieva, facendosi portavoce delle preoccupazioni di Bruxelles – ci ha lasciato troppi esempi amari del livello al quale puo’ arrivare il disastro umanitario, quando una simile escalation della violenza non viene bloccata da un’azione responsabile e decisiva”.

‘’La situazione è calma, nel senso che le sparatorie sono ridotte, ma è’ una calma inquietante, per niente rassicurante. La tensione è fortissima. La popolazione è barricata in casa. In alcuni quartieri manca l’acqua e l’elettricità, non si trovano i viveri. Siamo in attesa della battaglia finale. E’ una tragedia indescrivibile’’. E’ quanto dice all’Agenzia vaticana Fides Mons. Jean-Pierre Kutwa, Arcivescovo di Abidjan, la capitale economica della Costa d’Avorio, sconvolta dall’assalto delle Forze Repubblicane, vicine al Presidente eletto Alassane Ouattara, volto a conquistare i tre luoghi simbolo del potere ivoriano (il Palazzo Presidenziale, la residenza del Presidente e la sede della radio-televisione nazionale), ancora in mano a Laurent Gbagbo, il Presidente uscente che non riconosce la sua sconfitta nel ballottaggio presidenziale del novembre 2010.
Le truppe francesi hanno ricevuto dal presidente Nicolas Sarkozy il via libera per ingaggiare le forze rimaste fedeli al presidente ivoriano Laurent Gbagbo. L’Eliseo ha confermato che l’ordine di agire è stato dato al contingente francese di 1.650 uomini che opera nella ex colonia.