Immigrazione, ripresi gli sbarchi. Domani Berlusconi a Lampedusa

LAMPEDUSA – Doveva essere il giorno della svolta, quello in cui dopo mesi di assedio Lampedusa sarebbe stata definitivamente liberata dai disperati arrivati dal nord Africa. Pronta ad accogliere il premier Silvio Berlusconi con una pulizia straordinaria che ha coinvolto anche decine di militari, in mimetica sulle spiagge, e con gli ultimi mille tunisini portati via con la nave Flaminia verso Catania e Livorno. Ma non è andata così: i migranti, profughi e clandestini, sono arrivati a centinaia. Ancora una volta, nonostante l’accordo con la Tunisia, nonostante le minacce di Francia e Germania, nonostante le bombe in Libia, nonostante la notizia del naufragio dell’altro ieri in cui sono morti almeno in 250. Anzi, da quando è iniziata l’emergenza, oggi è stata la prima volta che sul molo di Lampedusa è apparso non un barcone ma una nave.


Ridotta male, ma ben più grossa delle carrette viste fino ad oggi. E infatti a bordo c’erano 535 persone, stipate una sull’altra; decine di donne, almeno quaranta bambini, giovani e vecchi, eritrei, somali, etiopi fuggiti dalla Libia in guerra. Centinaia di persone con i volti stanchi e impauriti, centinaia di esseri umani infreddoliti e tremanti che hanno potuto tirare un sospiro di sollievo solo quando hanno messo piede sulla banchina del molo. Passeranno la notte nel centro di accoglienza – dove erano rimasti soltanto 72 tunisini che con ogni probabilità saranno rimpatriati nelle prossime ore essendo sbarcati dopo l’accordo firmato da Maroni a Tunisi – e già domani potrebbero essere imbarcati sulla nave Excelsior della Grimaldi, che si trova in rada, per essere trasferiti nelle strutture di accoglienza sulla terraferma.


L’arrivo della nave non è certo una buona notizia per Lampedusa e non è un caso che appena l’imbarcazione è attraccata, decine di isolani sul molo hanno iniziato a scuotere la testa.


– Non finirà mai, solo il mare grosso li può fermare.


Non è una buona notizia perchè non solo è lo sbarco più imponente dall’inizio dell’anno bensì perchè potrebbe voler dire che Gheddafi, dopo tante minacce, ha dato il ‘via libera’ al temuto e annunciato esodo di disperati. A peggiorare le cose, l’arrivo di altre tre carrette del mare con una cinquantina di migranti ognuna, due a Lampedusa e una a Pantelleria. Quest’ultimo sbarco ha rischiato di trasformarsi nell’ennesima tragedia: gli scafisti hanno costretto gli immigrati a buttarsi in mare a qualche decina di metri dalla riva e solo l’intervento delle motovedette ha evitato il peggio.


La buona notizia è che dopo un inseguimento in mare, i tre scafisti sono stati arrestati. Quella brutta, invece, è che le tre barche sono partite dalla Tunisia nonostante l’impegno delle autorità dopo gli accordi con l’Italia. Forse qualcosa in più potranno fare la corvetta ‘Minerva’ della Marina Militare e l’aero Atlantic dell’Aereonautica Militare che, nell’ambito dell’intesa, da oggi pattuglieranno le coste tunisine. Ma è impensabile di riuscire a fermare completamente le partenze, vista anche la disperazione di chi rischia la vita pur di raggiungere l’Europa.


Per Berlusconi, dunque, l’incontro di domani con i lampedusani non sarà come lo aveva sperato. Perchè anche se domani mattina i profughi partiranno, l’emergenza non è certo finita. E il premier dovrà anche riuscire a scacciare il vero incubo dei residenti, quello che più passano i giorni e più diventa concreto: la paura di perdere la stagione estiva. Qualche turista, in realtà, si comincia già a vedere sulle spiagge dell’isola e qualche temerario ha anche fatto il bagno nonostante il vento e l’acqua gelida. Ma è ovvio che con gli sbarchi che non si fermano si può soltanto improvvisare e non certo programmare una stagione. ‘


– Bisogna mettere meglio a punto la macchina dei recuperi – conferma il sindaco Dino De Rubeis – affinchè i nuovi migranti non passino più dall’isola e si possa avviare la stagione turistica.


Il premier comunque ha confermato la sua visita nell’isola: arriverà nel primo pomeriggio e si fermerà qualche ora. Il tempo necessario anche per vedere nuovamente Villa Le Palme, la casa che ha acquistato e dove oggi c’era soltanto un giardiniere, che toglieva i rami caduti e che ha detto di non sapere nulla del passaggio dai vecchi al nuovo proprietario. E il Cavaliere dovrà anche vedersela con la grana Malta. Il ministro dell’Interno Carmelo Mifsud Bonnici ha accusato l’Italia di non rispettare gli obblighi umanitari, impedendo alle motovedette maltesi con a bordo 170 profughi libici di arrivare a Lampedusa. Non è affatto escluso che da ora in poi Malta, come ha già fatto in passato, lasci che ad intervenire sia l’Italia. No, l’emergenza non è affatto finita.