Berlusconi: «Mi azzannano ma vado avanti»

Roma – Ribadisce la teoria del complotto contro di lui, attacca il «coaffondatore» Fini e i giudici politicizzati, torna a invocare la necessità di una radicale riforma della giustizia che «elimini i partiti dall’interno della magistratura», assicura che «veniceremo le amministrative», traccia un bilancio di cose fatte e promette un rilancio del partito. Silvio Berlusconi interviene alla convention dei cofondatori del Pdl ringraziandoli per «questo calore attorno a me perché quando ti azzannano da tutte le parti e si è convinti di essere nel giusto, quando vedi questo calore di chi ti sostiene è molto meglio per poter andare avanti».


PROCESSI – Nonostante gli attacchi, soprattutto sul profilo giudiziario, il premier assicura che non mollerà e andrà avanti per completare la legislatura.


– Dal ’94 non mi fanno mancare nulla. Mi attaccano sul piano politico, processuale e anche su quello patrimoniale. Con tutti questi processi nei miei confronti gettano fango non solo sull’immagine del governo ma anche su quella dell’Italia. Se ti fanno 31 processi, anche Al Capone al confronto è un dilettante…. Ho giurato – ha spiegato il premier – che nessuno dei fatti sul quale i magistrati hanno costruito i 31 processi che mi riguardano corrispondono a realtà. Alla fine ci sarà un giudice a Berlino. Non sono mai stato preoccupato.


MONDADORI – E sugli «attacchi patrimoniali» fa attacca De Benedetti:


– A Milano un giudice singolo, su cui non voglio dire nulla ma su cui ci sarebbe da dire moltissimo, ha formulato una sentenza a favore della tessera numero uno del Pd, Carlo De Benedetti, attribuendogli 750 milioni di danni per un lodo a cui la Mondadori fu costretta per una vera e propria estorsione subita per un intervento della politica di allora che disse a Berlusconi non puoi, visto che sei entrato nella Mondadori, tenerti le televisioni e tenere anche ‘Repubblica’ ecc, devi decidere per l’una o per l’altra e io naturalmente decisi di tenere le televisioni. E a De Benedetti, scorporandogli la Mondadori, furono dati ‘Repubblica’, diciotto giornali provinciali importantissimi, ‘L’Espresso’, la cartiera di Ascoli, che non era nel suo primitivo gruppo, e De Benedetti alla fine di questo lodo si alzò dal tavolo saltando di gioia, mentre io rimasi seduto al tavolo convinto di aver subito un’estorsione. Bene, è stata trovata la formula per cui De Benedetti, a seguito di quel lodo, pretende un danno di 750 milioni di euro; la Mondadori, che resta in Fininvest, oggi in Borsa ha per il 52% 250 milioni di valore. Voi pensate, contro 250 milioni di valore della maggioranza Mondadori, si è riusciti a pensare a un danno di 750 milioni. Definire questo fatto una rapina a mano armata – incalza Berlusconi – è dire ancora una cosa minore.


INTERCETTAZIONI – Il capo del governo torna poi a puntare il dito contro l’uso delle intercettazioni telefoniche ribadendo il suo no «allo stato di polizia».


– Non è possibile continuare così, siamo in uno stato di polizia.


AMMINISTRATIVE E MAGGIORANZA- Ma Berlusconi torna poi a galvanizzare la platea:


– Vinceremo anche le amministrative, siate sicuri».


E in Parlamento «tra qualche giorno, probabilmente tra due settimane, arriveramo a 330 deputati alla Camera e così saremo in grado di approvare le riforme».


RILANCIO DEL PDL – Quanto al partito, «bisogna dare nuovo slancio al Popolo della libertà. Quest’anno non abbiamo potuto occuparci come avremmo dovuto dell’organizzazione del Pdl sul territorio. Ma oggi voglio prendere un impegno e prometto che dopo le amministrative mi dedicherò al partito. Mi impegno a dare una nuova organizzazione al nostro partito che deve sempre guardare al futuro».


IMMIGRATI – Tornando all’agenda politica, sulla questione immigrati il premier torna a chiedere un intervento Ue.


– L’Europa – dice – deve condividere con noi questa accoglienza. Dobbiamo accogliere le persone in modo disignitoso, preservandoci dai pericoli ma anche ricordando che 60 milioni di italiani all’estero sono figli di emigranti e abbiamo un dovere di umanità e generosità. Ho parlato oggi con il prefetto -rivela il Cavaliere- stanotte sono sbarcati a Lampedusa 600 immigrati, ma non resteranno sull’isola.


Il premier si augura che i rimpatri degli immigrati tunisini costituiscano un deterrente per quelli che vogliono venire in Italia. L’accordo siglato con il governo di Tunisi, «un governo di persone serie», spiega, prevede che i tunisini giunti sulle nostre coste vengano rimpatriati:


– Speriamo sia un deterrente efficace. Vedremo nei prossimi giorni se funzionerà.


SPOT PER LAMPEDUSA – Quanto a Lampedusa, «presto lanceremo in tv spot e speciali» per esaltare e rilanciare l’immagine dell’isola e scongiurare negativi effetti economici d’immagine sul turismo.


DIO CI PROTEGGA – Quindi Berlusconi chiede il ‘sostegno’ di Dio per il prosieguo dell’azione di governo:


– Chiedo al buon Dio di dare uno sguardo dall’alto, perché in questo momento abbiamo bisogno anche di lui per riuscire.