Il Milan passeggia a Firenze

FIRENZE – Il Milan è sempre il padrone del campionato. Napoli e Inter restano costrette al ruolo di inseguitrici e a sperare, per rientrare in corsa scudetto, in un crollo della squadra di Allegri, che appare sempre più improbabile vista la facilità con cui riesce a mettere sotto la Fiorentina. Trasferta insidiosa, quella del Franchi, l’aveva definita Allegri. Trasferta decisiva. L’ostacolo viola, in realtà, si rivela di piccola altezza e ai rossoneri basta il primo tempo per chiudere la pratica: 2-0 all’intervallo, ma il punteggio poteva essere molto più tondo se Pato fosse stato più cattivo davanti a Boruc. Al brasiliano capitano tre palle gol, ma per andare in rete gli serve la terza opportunità. Pato realizza il gol del 2-0 al 41’, mentre Seedorf, all’8’, aveva portato in vantaggio la squadra di Allegri, che non soffre l’assenza di Nesta. Una nota stonata la prestazione di Ibrahimovic: sbaglia due gol clamorosi che avrebbero messo al sicuro la partita in avvio di ripresa e si fa espellere con un rosso diretto per offese al guardalinee.


La Fiorentina fa quello che può, orfana di Mutu, ma scricchiola troppo in difesa, dove Comotto e Gamberini sono in serata no. Quando la squadra di Mihajlovic prova a premere, il Milan gigioneggia, ruba palla e riparte in modo fulmineo e con i viola che restano spezzati in due, la difesa subisce sempre. Donadel si danna, Montolivo pure, Vargas prova ad affondare. Loro vanno a tutta; il Milan gioca con tale serenità e calma che sembra passeggiare. La scalata allo scudetto non sarà una passeggiata, ma dopo la prova di Firenze pare certo che solo il Milan può scrivere un finale di campionato diverso da quello che lo vede con il tricolore sul petto. Solo nel finale di gara i rossoneri soffrono un pò la rabbia dei viola.


Il Milan parte subito forte: c’é da dare un segnale al campionato e rispondere alle vittorie di Napoli e Inter. Dopo le prime prove di affondo, il Milan passa, all’8’, sfruttando un errore in disimpegno di Comotto: la palla finisce sulla testa di Pato che serve Seedorf, Gamberini è fuori posizione e il numero 10 milanista gioca un pallonetto che supera Boruc. Tre minuti dopo Pato fallisce il 2-0 con il portiere viola che è bravo a chiudergli la porta.


La Fiorentina è scossa, ma reagisce. Santana, Vargas, Donadel e Montolivo crescono: il Milan retrocede e al 18’ Abbiati prova il primo brivido su conclusione di Ljajic che devia in angolo. Ma quello del Milan è più un atteggiamento tattico che una necessità dettata dalla forza della squadra di Mihajlovic.
La capolista è compatta, fa possesso palla e quando la Fiorentina prova ad attaccarla cerca le verticalizzazioni sulla corsa di Pato, che al 35’ fallisce ancora il 2-0. Non c’é nulla da fare: quando il Milan accelera la difesa viola balla sempre e al 41’ crolla per la seconda volta con Pato. Con il risultato al sicuro, il Milan si diverte anche a cercare giocate spettacolari e in avvio di ripresa si permette di compiere due errori clamorosi sotto porta: a sbagliare è Ibra. La Fiorentina è completamente in balia degli avversari. A nulla serve il cambio di Ljajic con Babacar. Montolivo onora la partita. E il Milan? Cerca in tutti i modi di far segnare Ibra.
La partita si innervosisce improvvisamente intorno al 30’ quando, su un contatto tra Seedorf e Comotto, i viola chiedono il rigore, ma Morganti fischia un fallo del difensore. La tribuna applaude con ironia verso i dirigenti del Milan: tra chi applaude c’e anche il prefetto di Firenze Paolo Padoin. Ora in campo c’é animosità, fioccano le ammonizioni.
La Fiorentina è pervasa da rabbia e al 34’ trova il gol con una botta di Vargas dal limite deviata da Gattuso. Ibra si fa espellere per offese al guardalinee al 40’ e Galliani lascia la tribuna.
La moviola dirà se la direzione di Morganti ha aiutato il Milan, ma la squadra di Allegri ha meritato di vincere. E ora il segnale dato al campionato e alle inseguitrici è netto. Comanda il Milan.