Hernanes e Floccari, la Lazio torna quarta

ROMA – Dopo quasi un mese di purgatorio, la Lazio batte il Parma e ritrova il quarto posto, l’ultimo che apre le porte del paradiso-Champions. Udinese scavalcata e missione compiuta senza eccessivi affanni (con le reti di Hernanes nel primo tempo e Floccari nella ripresa), se non quelli che i ragazzi di Edy Reja si creano da soli dopo essere passati in vantaggio, assumendo un atteggiamento un pò troppo ‘risparmioso’. Ma non piegare la (scarsa) resistenza del Parma visto all’Olimpico sarebbe stato quasi impossibile. Franco Colomba, alla prima sulla panchina gialloblù, rinuncia ai piedi buoni di Galloppa e Bojinov, preferendo una formazione con una sola punta. Peccato che quell’unica bocca da fuoco sia un Amauri già impresentabile di suo, e per di più scarsamente assistito dai compagni. Si salva il solo Giovinco. Piccolo ma tutto carattere, é l’unico a tentare con convinzione la via del gol. Che non arriverà solo per la giornata di grazia di Muslera. Risultato, altra sconfitta e zona retrocessione piena.

Nella Lazio Stendardo (impeccabile su Amauri), Garrido e (un gradino sotto) Bresciano non fanno rimpiangere gli squalificati Biava, Mauri e Matuzalem. All’appello manca solo Zarate, che forse si era guadagnato un rigore (contatto con Gobbi), ma non per il modesto arbitro Mazzoleni. Il bilancio dell’argentino, altrimenti, è fatto di tanta corsa, ma poca sostanza. Lazio contro Giovinco è l’assurdo che riassume il primo tempo. Con un Amauri inconsistente, è la ‘formica atomica’ a tenere in piedi l’attacco parmense, il solo a fornire lavoro per Muslera. Dai suoi piedi partono gli unici due tiri che il portiere biancoceleste è bravo a sventare.

Il primo al 30’, quando il numero 21 gialloblù, decentrato a sinistra, finta il cross ed invece scaglia un rasoterra maligno che Muslera è bravo a deviare. Il secondo otto minuti più tardi. Servito da Modesto, indirizza la palla sotto il sette alla sinistra di Muslera che vola e con la punta del guanto mette in angolo.
Prima di queste due iniziative, il Parma era stato spettatore neutrale dell’incontro, lasciando l’iniziativa completamente agli avversari. Ma il bel gol di Hernanes (23’, dopo un digiuno di quasi due mesi), invece di spostare ancor più l’inerzia a favore della Lazio, la rendeva improvvisamente titubante, consentendo agli ospiti di rialzare la testa, ora che l’obiettivo 0-0 è ormai sfumato. Ed infatti i cinque angoli battuti dal Parma arrivavano tutti dopo aver incassato lo svantaggio. Merito quasi esclusivo di Giovinco, come detto, e della maggiore applicazione del centrocampo, a partire da Dzemaili e Gobbi.

Alla ripresa la Lazio si presenta senza Bresciano (dentro Gonzalez). Dal 4-3-1-2 iniziale, Reja si copre passando al 4-2-3-1, con Sculli arretrato ed il solo Zarate davanti. Colomba toglie l’inutile Angelo per far posto a Candreva. E’ sempre Giovinco, però, ad impegnare Muslera (vedi punizione al 39’). La Lazio spreca un paio di occasioni, quindi Zarate esce per Floccari. Che impiega cinque minuti a lasciare il segno. Al 32’, sul lancio di Lichsteiner, non scatta il fuorigioco del Parma e l’attaccante si ritrova faccia a faccia con Mirante per il comodo 2-0. Partita finita, gli ingressi di Galloppa e Bojinov (per Valiani e Modesto) arrivano troppo tardi. Solo un tiro del bulgaro impegna Muslera, giornata davvero perfetta. La Lazio riprende la corsa, grazie alla seconda difesa del campionato.