Fmi, Italia: «La ripresa c’è ma è ancora debole»

WASHINGTON – La ripresa economica mondiale procede e prende slancio: i rischi al ribasso sono diminuiti e i timori di una nuova recessione non si sono materializzati ma resta elevato l’allarme disoccupazione, con 205 milioni di disoccupati al mondo. L’Italia, sul fronte del lavoro, si comporta meglio di Eurolandia – riconosce il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) -, con un tasso di disoccupazione che nel 2011 si attesterà all’8,6% per poi scendere all’8,3% nel 2012.


Anche sul fronte del deficit la situazione italiana appare migliore di altri partner europei ma per raggiungere un deficit sotto il 3% nel 2013 – obiettivo che sarà centrato solo dalla Germania – servono ulteriori misure, così come in Francia, data la crescita debole di cui ‘’l’Italia soffre da parecchio tempo’’.


Il Pil del Belpaese crescerà quest’anno dell’1,1% (0,1 punti percentuali in più rispetto alle stime dei gennaio), per poi accelerare all’1,3% nel 2012. Il deficit nel 2011 si attesterà al 4,3% del pil per poi scendere al 3,5% nel 2012, a fronte di debito quest’anno al 120,3% e al 120,0% nel 2012. Il Fmi, nel fotografare lo stato di salute dell’economia mondiale, ammette che gli elevati prezzi del petrolio potrebbero rallentare la ripresa ma non portarla fuori dai binari. Le agitazioni in Medio Oriente e in Nord Africa hanno aumentato le pressioni sulle commodity, ‘’i cui prezzi sono aumentati più del previsto’’: ‘’Anche se questi aumenti sembrano agitare lo spettro della stagflazione stile anni 1970, appare difficile che possano far deragliare la ripresa’’.


Con prezzi del petrolio sui 150 dollari nel 2011 le stime di crescita dell’economia mondiale 2012 sarebbero ridotte. Le tensioni nord africane rischiano di pesare sulla crescita dell’intera area, stimata nel 4,1% nel 2011, con effetti contagio in paesi non colpiti in termini di investimenti, volatilità e turismo. Nel 2011 l’economia mondiale crescerà del 4,4% e del 4,5% nel 2012: la ripresa ‘’si sta solidificando’’ osserva il Fondo, rivedendo al rialzo le stime per Eurolandia a +1,6% quest’anno e +1,8% il prossimo anno e tagliando quelle di Stati Uniti e Giappone. Il Sol levante, in seguito al terremoto, crescerà nel 2011 dell’1,4%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle stime precedenti. Gli Usa cresceranno del 2,8%.


All’interno di Eurolandia, per la quale confermano la ripresa anche Ocse e Ifo, l’attenzione resta alta sulla crisi del debito: i conti vanno risanati, ribadisce il Fmi invitando ad andare avanti anche sulle riforma della governance economica e del sistema finanziario, dove restano persistenti debolezze nelle istituzioni finanziarie che potrebbero rallentare la ripresa.