Immigrazione, Frattini frena Maroni: «L’Europa è opportunità»

LUSSEMBURGO – “Nervi saldi” e “avanti” con l’Europa, anche quando è “deludente”, perchè per l’Italia rappresenta comunque una “straordinaria opportunità”. E’ il ministro degli Esteri Franco Frattini a ricucire lo strappo di Roberto Maroni, che l’altro giorno si era chiesto polemicamente che senso avesse restare in Europa. Il ministro dell’Interno ha parlato per “rabbia”, ha ammesso anche il leader della Lega Umberto Bossi, confermando che dalla Ue l’Italia non esce.


In Italia intanto infuria la polemica politica, le opposizioni attaccano e lo stesso Maroni ha precisato che la sua delusione era per la mancanza di solidarietà dimostrata dai governi, non da Bruxelles. È toccato comunque al titolare della Farnesina riportare il confronto dell’Italia con l’Ue sul piano dei fatti, seguendo l’invito a “non scherzare” con l’Europa lanciato dal Quirinale.

E a dimostrare che la Ue qualcosa può fare è stato il presidente della Commissione Barroso, che oggi è volato a Tunisi per chiedere alle autorità tunisine di accettare i rimpatri. – Per noi l’Europa è una straordinaria opportunità – ha detto Frattini, mentre il capo dell’esecutivo comunitario – raccogliendo anche le pressioni di Sarkozy – ha provato a convincere il premier tunisino Essebsi a riprendersi i clandestini se vuole ricevere gli aiuti dell’Europa.
– L’Europa – ha detto Barroso da Tunisi – è pronta ad aiutarvi con mezzi supplementari. Ma è necessario che prima le autorità tunisine prendano impegni precisi.
– Esattamente quello che vogliamo noi – ha approvato Frattini.


Il titolare della Farnesina ha provato anche ad abbassare i toni, ricordando a Maroni che in Europa “bisogna avere nervi saldi” e che, come raccomandato dal Quirinale, non bisogna scherzare con l’Unione europea, senza la quale “l’Italia sarebbe troppo piccola”. Alla stessa Europa però, Frattini ha lanciato il messaggio che “non si deve neppure scherzare con gli interessi dell’Italia”.


Il ministro degli Esteri ha parlato dallo stesso palcoscenico di Lussemburgo usato da Maroni. Nelle stesse ore vi sfilava, per il contemporaneo Consiglio Giustizia, anche Angelino Alfano. Il Guardasigilli ha sottolineato che l’altro ieri “si è scritta una brutta pagina”, mentre Frattini ha ricordato alla Ue e a Barroso che ci si aspetterebbe una Unione “più politica”, quella d’altra parte prevista dal Tratto da Lisbona. Il sottinteso è che non si deve limitare ad occuparsi di finanza e commercio. Che l’Unione europea avrebbe potuto fare di più e meglio, lo ha detto chiaro e tondo dal Vaticano il cardinal Bertone, per il quale “non c’è dubbio che l’Europa ha profondamente deluso” perchè “ha perso il suo senso di solidarietà”. E perfino il presidente permanente della Ue, Herman Van Rompuy, da Atene ha ammesso che sul fronte dell’immigrazione “le misure dell’Ue non sono sufficienti”. Ha parlato al fianco del premier greco Papandreou, un altro che il problema lo ha in casa, ma per il quale la Ue si è attivata trovando con un importante accordo di riammissione con la Turchia. I due hanno osservato che “bisogna sviluppare nuove o migliori partnership con i Paesi vicini del Sud”. Saranno loro a “dover collaborare di più per combattere l’immigrazione illegale e il traffico di esseri umani, sul rientro e la riammissione degli immigrati”. Ma che la soluzione ai problemi dell’Italia sul fronte dell’immigrazione non possa essere quello di minacciare secessioni, lo ha indicato anche la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, per la quale “la soluzione non può essere uscire dall’Europa ma insistere perchè ci sia una politica europea comune sull’immigrazione”.