I Mille non erano mille e i colli di Roma non erano 7

Roma – I Mille di Garibaldi non erano 1.000, i colli di Roma non erano 7, gli apostoli di Gesù non erano 12 e le repubbliche marinare non erano soltanto quattro. «Spesso il racconto dei fatti storici racchiude dei luoghi comuni legati ai numeri che non corrispondono assolutamente alla realtà», si legge sull’ultimo numero del mensile specializzato ‘Focus Storia’, che elenca quelli che definisce come «i miti da sfatare più clamorosi, dimostrando come spesso i conti della tradizione siano completamente da rifare».


A cominciare dalle camicie rosse di Garibaldi che, nonostante la nota denominazione dei ‘Mille’, non erano affatto 1.000: stando all’elenco ufficiale pubblicato sulla ‘Gazzetta Ufficiale’ nel 1878, i volontari garibaldini che sbarcarono in Sicilia furono 1.089. Anche sul numero dei colli sui quali sarebbe nata la potenza di Roma, le fonti sono discordanti. «Di sette colli parlano alcune fonti autorevoli, ma ci sono anche molte varianti sulle denominazioni. In realtà, per i Romani i colli erano una ventina di alture distinte, e il mito dei sette colli risalirebbe alla cerimonia del ‘Septimontium’, una processione riferita da vari storici latini. Ma il termine potrebbe non riferirsi al numero sette, bensì a ‘saepti’ ovvero recintati in riferimento alle aree sacre».
Passando all’ambito religioso, ‘Focus Storia’ calcola anche in 20 e non in 12 il numero degli apostoli di Gesù, mentre le Repubbliche marinare non erano solamente 4, una scelta arbitraria dettata dalla storiografia dell’Ottocento, ma ben 9 se si prendono in considerazione tutte le città-Stato dedite al commercio marittimo, con governi repubblicani, una propria valuta, una flotta commerciale e rappresentanti diplomatici all’estero.