Zona euro, si stima per il 2011 un’inflazione superiore al 2 per cento

ROMA – La Banca centrale europea prepara una nuovo rialzo dei tassi, dopo la stretta decisa la scorsa settimana. L’inflazione nel 2011 resterà sopra il 2% – prevede infatti la Bce nel suo bollettino mensile – e occorre ‘’monitorare molto da vicino’’ i rischi di fiammate inflazionistiche connessi allo scenario globale, con il prezzo del greggio che si mantiene lontano dai 100 dollari che la Bce aveva ipotizzato agli inizi di marzo nelle sue stime trimestrali. Del resto, come spiega in un’intervista al Sole 24 Ore il membro italiano del comitato esecutivo della Bce Lorenzo Bini Smaghi, una nuova stretta prima dell’estate ‘’dipenderà dall’andamento dell’attività economica’’.


– I dati più recenti, e anche le previsioni del Fmi – commenta -, sembrano confermare lo scenario di una crescita mondiale sostenuta, che si trasmette anche all’area euro.
La conferma che una nuova stretta monetaria arriva dalle espressioni utilizzate dalla Bce nel documento mensile, che nell’edizione di aprile ribadisce ‘’la necessità di adeguare l’orientamento di politica monetaria, attualmente molto accomodante’’. Una frase che potrebbe essere collocata a prima della stretta che la scorsa settimana ha portato i tassi dell’area euro all’1,25% dall’1%, minimo record cui viaggiavano da maggio 2009. Ma anche dopo la stretta – prosegue l’editoriale della Bce – ‘’l’orientamento di politica monetaria resta accomodante’’ e continua ‘’a sostenere in misura considerevole l’attività economica e la creazione di posti di lavoro’’.


Dopo la crescita dello 0,3% nell’ultimo trimestre – nota la Bce – per i Diciassette resta una dinamica di fondo ‘’positiva, anche se restano incertezze e rischi al ribasso collegati alle tensioni nei mercati finanziari (vedi Grecia e Portogallo) ne al disastro in Giappone. La disoccupazione dell’area resta alta anche se a febbraio è scesa sotto il 10% e i segnali sono ‘’incoraggianti’’ per i prossimi mesi. Vi sono quindi gli spazi per nuovi aumenti dei tassi – molti economisti si aspettano due nuove strette da un quarto di punto l’una entro fine anno – anche se non è chiara la tempistica: qualcuno parla di una nuova manovra già a maggio, altri la collocano nei primi mesi dell’estate. E non è solo sul fronte dei tassi che la Bce è ormai in piena ‘exit strategy’: l’Eurotower si prepara anche a un ulteriore ritiro delle misure straordinarie di liquidità e ricorda nel bollettino che queste sono ‘’di natura temporanea’’ nonostante l’aggravarsi della crisi in Grecia (si parla in maniera sempre più insistente di ristrutturazione del debito) e Portogallo. Segno che, vista dall’Eurotower, la crisi deve essere affrontata dai governi, che devono tagliare la spesa primaria o rischiano fra meno di vent’anni di ritrovarsi con un reddito europeo medio di oltre il 140%.