Cresciuti del 125 per cento gli investimenti nel mondo

ROMA – Investimenti che crescono di oltre il 125% in quattro anni (2005-2009), l’Europa che sfiora il 9% di consumo energetico ‘pulito’, e l’Italia che – nonostante le discussioni interne – è la sesta la mondo per potenza complessiva. E’ questa, per quanto le cifre siano in continua evoluzione, un’istantanea sulle cosiddette energie rinnovabili a livello globale. Le fonti rinnovabili rappresentano il 17,9% della produzione mondiale di energia elettrica (sulla base di una pubblicazione dell’Enea che cita il ‘Renewables information 2009’ dell’Agenzia internazionale per l’energia, l’International energy agency), per un’incidenza sull’offerta mondiale totale di energia primaria del 12,4%. Il resto della produzione è fondata sul carbone per il 41,6%, sul gas per il 20,9%, sul nucleare (13,8%) ed sul petrolio (5,7%).


La Cina – si osserva nel recente ‘The Energy report’ del Wwf – ha invece aumentato di 37 Gigawatt (Gw) la produzione di energia rinnovabile, portando così la propria potenza rinnovabile totale a 226 Gw, pari a quattro volte la potenza necessaria per soddisfare il consumo totale di picco di energia elettrica della Gran Bretagna, o più del doppio della potenza elettrica totale dell’Africa. In Europa e negli Stati Uniti pi+ù della metà di tutta la nuova potenza elettrica installata nel 2009 proviene da fonti rinnovabili. Nei Paesi in via di sviluppo oltre 30 milioni di famiglie dispongono di generatori di biogas per la cottura e per l’illuminazione, e almeno 70 milioni di famiglie in tutto il mondo riscaldano l’acqua usando i raggi solari.


Le tendenza dei mercati mondiali – secondo un dossier dell’Istituto di economia e politica dell’energia e dell’ambiente (Iefe) dell’universita’ Bocconi (in collaborazione con Ernst and Young) – mostrano come ci siano investimenti maggiori nelle energie rinnovabili, per 163 miliardi di dollari, rispetto a quelli nelle fonti energetiche convenzionali. Nel 2010, spiega infatti l’Istituto bocconiano, le rinnovabili hanno raggiunto un quarto della capacità mondiale complessivamente installata con una crescita degli investimenti globali di oltre il 125% tra il 2005 e il 2009, sia per l’elettricità che per il calore e i biocarburanti. Per lo Iefe i Paesi che nel 2010 hanno messo in campo misure di sostegno delle energie rinnovabili risultano 100 (erano 55 nel 2005): l’Europa rimane l’area maggiormente coinvolta con 43,7 miliardi di investimenti ma l’Asia, a 40,8 miliardi forte della crescita cinese, è destinata a superarla. Il 43% degli investimenti riguarda l’eolico, a seguire il solare (18%) e i biocarburanti (17%).


L’Italia – a detta dell’ultimo rapporto Eurispes – si attesta al sesto posto come potenza cumulata nella classifica mondiale, mentre in Europa la quota di consumo proveniente dalle rinnovabili è pari all’8,39% del totale (36,46% per il petrolio, 24,50% per il gas, 13,44% per il nucleare). Nell’Ue a 27 si concentra il 17,5% della produzione mondiale, di questa il 13% viene prodotta in Italia (leader è la Svezia con il 16%). Le previsioni per l’Europa al 2030 attribuiscono il 64% di nuova capacità alle rinnovabili, con il gas che dovrebbe produrre il 17%, il carbone il 12%, il nucleare 4%, e il petrolio si dovrebbe fermare al 3%. E a proposito di un futuro energetico ‘verde’, calcolando che 1,5 miliardi di persone ad oggi non hanno accesso all’elettricità, il Wwf ha indicato la strada da percorrere per arrivare, adottando ‘soluzioni ad hoc’, al 2050 traendo il 100% dell’energia di cui abbiamo bisogno dalle rinnovabili.