Pdl, cambiare l’Art. 1 della Costituzione. E’ bufera

ROMA – Troppe ”ingerenze sull’attività legislativa”, occorre ”restituire centralità al Parlamento” rispetto a magistratura, Consulta e alla presidenza della Repubblica. Remigio Ceroni spiega così la sua proposta di modifica dell’articolo 1 della Costituzione:


”L’Italia – si legge nel testo di modifica costituzionale – è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare”.


Ed è bufera con l’opposizione che grida al golpe e il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che definisce l’iniziativa solo un diversivo per evitare i problemi veri. Deputato del Pdl, una legislatura alle spalle e attualmente coordinatore del partito per le Marche, quando viene raggiunto al telefono, Ceroni è consapevole che la sua iniziativa ha scatenato le reazioni dell’opposizione e creato qualche imbarazzo anche tra alcuni colleghi di maggioranza. Ma non si tira indietro. Anzi, il parlamentare alza il tiro e chiama in causa in prima persona il Capo dello Stato, ‘rinfacciandogli’ ”alcune ingerenze, alcuni punti di vista fatti trapelare nel momento in cui il Parlamento deve valutazione le leggi”.


– Una iniziativa personale, come ce ne sono tante – ci tiene a chiarire lui, quasi a esimere il Pdl dalle polemiche, ma le sue sono comunque parole che possono riaccendere lo scontro istituzionale con il Colle. Dal Quirinale nessuna reazione ufficiale. Difficile che la presidenza possa dar peso ad una iniziativa di un singolo deputato e che suona più come una provocazione che come una proposta concreta. D’altronde, lo stesso Ceroni ne è consapevole.


– Di progetti ne vengono archiviati tanti – confessa al telefono.


Per i corridoi di Montecitorio si aggirano pochi deputati, segno che per la maggior parte la pausa pasquale è gia’ iniziata. Ma nel ‘vuoto’ del Transatlantico la ‘bomba’ della proposta Ceroni deflagra facendo tanto rumore rumore. E la reazione è altrettanto violenta. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, si affida anche all’ironia.


– Basta che scrivano un solo articolo: la Repubblica è fondata su Scilipoti… – dice – così risolvono.


Per il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, ”è in corso un attentato alla Costituzione che va avanti da tempo”. L’analisi di Aldo Di Biagio di Fli è politica.


– La provocazione in salsa pidiellina – sostiene – è chiaramente finalizzata ad alzare i toni dello scontro preelettorale.


La Lega, intanto, si tiene fuori. Come ribadito nei giorni scorsi da esponenti del Carroccio, non c’è alcuna intenzione di essere coinvolti in polemiche ”lontane dalla gente” e in particolare che prendono di mira il Quirinale. Ceroni invece si rivolge al Colle in questi termini.


– Ho votato questo presidente della Repubblica, ho stima della sua storia e delle sue qualità – dice – ma non ho gradito alcune ingerenze al momento della formazione delle leggi e che influenzano il nostro lavoro.


Dito puntato anche contro la Corte Costituzionale, accusata di ”esprimere posizioni politiche”, e contro ”i magistrati che sparano a zero sui provvedimenti prima che si pronunci il Parlamento”.