WSJ, appoggio tedesco a Draghi

NEW YORK – Il ministero delle Finanze tedesco caldeggia la candidatura del governatore della Banca d’Italia e presidente del Financial Stability Board, Mario Draghi, alla guida della Banca Centrale Europea. L’indiscrezione riportata da Handesblatt rimbalza sul francese ‘Le Monde’, secondo il quale anche la Francia e il presidente della Bce Jean-Claude Trichet sosterrebbero la candidatura di Draghi, e trova conferma nei rumors raccolti dal Wall Street Journal, secondo il quale il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble, è ”aperto” all’ipotesi Draghi e ”ritiene” che il governatore della Banca d’Italia ”possa raccogliere abbastanza consensi da parte dei paesi europei chiave”.


”L’opinione della Germania, il maggior peso economico in Europa, è cruciale per individuare il successore di Trichet alla guida della Bce. La Germania – osserva il Wall Street Journal – è stata finora il maggior ostacolo alle speranze di Draghi”. L’ultima parola sulla posizione tedesca in merito a Draghi toccherà alla cancelliera Angela Merkel e una decisione non sarà presa prima di giugno.


Se Merkel dovesse opporre il proprio veto a Draghi, il governatore della Banca d’Italia potrebbe divenire la scelta europea per il Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Secondo alcuni osservatori un presidente della Bce proveniente dal sud Europa avrebbe una maggiore credibilità per premere sui paesi del sud, come la Grecia, per portare avanti riforme economiche.


”Draghi è rispettato nei circoli finanziari internazionali. Se non fosse italiano – aggiungono gli analisti – sarebbe il maggiore candidato a succedere a Trichet”. ”Le chance di Draghi” per la Bce ”sono sostenute” dalla ”complicata politica” per la nomina dei candidati al board della Bce, che attualmente favorisce un candidato di uno dei quattro grandi paesi (Germania, Francia, Italia e Spagna) per la presidenza. Attualmente i rivali di Draghi sono tutti di paesi piccoli”, ovvero l’olandese Nout Wellink, il finlandese Erkki Liikanen e il lussemburghese Yves Mersch.


Il board della Bce è composto da 6 membri, di cui 4 nominati dai paesi più grandi e 2 da quelli più piccoli. ”I due posti destinati ai paesi più piccoli – osserva il Wall Street Journal – sono al momento già occupati da Vitor Constancio del Portogallo e, da giungo, Peter Praet del Belgio”. ”Un presidente della Bce proveniente da un paese piccolo darebbe ai più piccoli dell’euro zona 3 seggi nel board, lasciando fuori la Francia quando Trichet lascerà in ottobre”. ”La strada più realistica per mantenere l’equilibrio nel board è – osservano gli analisti – Draghi al posto di TRichet e il fatto che il rappresentante italiano Lorenzo Bini Smaghi lasci il posto alla Francia”.