Milan, lo scudetto è più vicino Passo falso del Napoli a Palermo

ROMA – Il Milan è sempre più vicino allo scudetto. A quattro giornate dalla fine del campionato i rossoneri consolidano il loro primato in classifica. Adesso sono otto i punti di vantaggio sulla seconda, che non è più il Napoli ma di nuovo l’Inter.


I nerazzurri compiono il sorpasso approfittando del ko dei partenopei contro il Palermo. Il rigore di Cavani illude la squadra di Mazzarri, ma poi i rosanero si aggiudicano la grande sfida 2-1 e il Napoli dice addio alle ambizioni scudetto. Al secondo posto torna l’Inter che battendo la Lazio ritrova il sorriso dopo lo scivolone nel derby e l’eliminazione dalla Champions.


A Brescia il Milan raccoglie un successo sofferto sul campo del Brescia, che lo porta a 74 punti contro i 66 dell’Inter. A decidere il match un gol in contropiede di Robinho, il Brescia ha lottato fino all’ultimo colpendo una traversa con Diamanti su punizione e sfiorando il gol nel finale sempre con Diamanti, ma Abbiati ha compiuto un capolavoro negando l’1-1.


Intanto, la serie A emette già il primo verdetto: la retrocessione matematica in B del Bari, sconfitto in casa dalla Samp. E’ stato un turno decisamente caldo quello andato in scena nel sabato pre-pasquale, per la corsa allo scudetto, per la Champions e per la salvezza, ma che non ha portato bene al Napoli: la squadra di Mazzarri, passata in vantaggio con Cavani, subisce la rimonta dei siciliani che con Bovo (su rigore) prima, e Balzaretti poi fanno lo sgambetto ai partenopei. Gara nervosa, con il tecnico Delio Rossi espulso per proteste.


E match con un rosso per parte anche quella di San Siro: l’Inter subito in svantaggio e con l’uomo in meno (fuori Julio Cesar per un atterramento di Zarate lanciato a rete), riesce a recuperare l’1-0 della Lazio (avanti su rigore proprio dell’argentino) prima con la punizione-capolavoro di Sneijder e poi la rete della vittoria del solito Eto’o. I biancocelesti, rimasti poi anche loro in dieci per l’espulsione di Mauri, sono fermi al quarto posto a quota 60, complice anche la sconfitta casalinga dell’Udinese.


La squadra di Guidolin, pure rimasta in inferiorità numerica, perde 2-0 con il Parma (doppietta di Amauri). Gli scivoloni di Lazio e Udinese fanno sorridere, in chiave Europa, la Roma che nell’anticipo dell’ora di pranzo conquista tre punti preziosi per quella “micro-possibilita”, come la chiama per dirla con le parole di Montella, di rientrare nella corsa alla Champions: ai giallorossi basta la rete in avvio di Perrotta per aggiudicarsi il match con il Chievo. Tanti errori e scarsa capacità realizzativa tra i padroni di casa che mancano moltissime occasioni soprattutto con Vucinic, che continua nel momento ‘no’ davanti alla porta avversaria. Gioca da grande capitano Francesco Totti, tra assist e colpi di tacco, ma non riesce a mettere dentro la palla del gol numero 205 con cui avrebbe raggiunto Roberto Baggio.


Tra quelle che non hanno più molto da chiedere al campionato, vince la Fiorentina a Cagliari grazie alla doppietta di Cerci (sardi in gol con Cossu).


Nella zona bassa della classifica arriva la prima retrocessione, con il Bari a cui mancava solo l’aritmetica per dire addio alla serie A: ci pensa la Samp (in gol Pozzi), a cui la vittoria con i pugliesi serviva per tirarsi fuori dalla bagarre. Vittoria importante anche per il Cesena, che si aggiudica il derby con il Bologna grazie alle reti di Giaccherini e Malonga. Il Genoa travolge il Lecce 4-2: sei reti per doppiette, due per i liguri con Palacio e Floro Flores, e quella dei salentini con Di Michele.


La Juventus arrivava al posticipo con la consapevolezza che una vittoria contro il Catania l’avrebbe portata a meno 5 dal quarto posto della Lazio e così i bianconeri partono subito all’attacco alla ricerca della vittoria. Al 19’ la squadra di Luigi Del Neri trova il vantaggio con il rigore realizzato dal capitano Alessandro Del Piero, il penalty era stato concesso per il fallo di mano di Alvarez in area. La Vecchia Signora continua ad attaccare e arriva così la seconda rete del capitano bianconero che al 34’ colpisce involontariamente di petto sul cross di Krasic spiazzando Andújar. Nella seconda frazione gli etnei non sono mai troppo pericolosi dalle parti di Buffon, ma all’81’ arriva il gol di Gómez che appoggia da pochi passi su assist di Bergessio. I bianconeri sembrano poter resistere agli assalti finali della squadra di Simeone, ma proprio al 95’ arriva la punizione di Lodi che fissa il risultato sul 2-2 e cancella le residue chance di quarto posto per la Juve.