Alboreto: 10 anni fa l’addio

ROMA – “Michele era un magnifico ragazzo, un grandissimo pilota, uno dei più grandi che la Ferrari abbia mai avuto”. Parole del presidente della Ferrari Luca di Montezemolo per ricordare quell’uomo nato per correre nel decennale della sua morte. Una vita segnata dalla passione per le corse e la gioia d’aver portato in alto in alto i colori della Ferrari, ma spezzata a 45 anni dieci anni fa, il 25 aprile del 2001, da un maledetto incidente sul circuito di Lausitzring durante una sessione di prove libere private.


Vicecampione del mondo di Formula 1 nel 1985 con la Ferrari, Alboreto vinse in tutto cinque Gran Premi nella massima categoria automobilistica. Oltre che in Formula 1, il pilota milanese corse anche nelle competizioni con vetture a ruote coperte. Si aggiudicò la 24 Ore di Le Mans del 1997 e la 12 Ore di Sebring del 2001.
Una carriera, la sua, cominciata nel 1976 nella Formula Monza e contrassegnata da una serie di successi nelle serie minori fino allo sbarco alla Ferrari nel 1984. Nonostante le buone prestazioni ottenute durante i test invernali, la stagione si rivelò deludente. Solamente al GP del Belgio Alboreto riuscì ad ottenere pole e vittoria. Nel prosieguo dell’anno, complici anche le prestazioni degli pneumatici Goodyear, il pilota italiano non riuscì che a conquistare due secondi posti in Italia e al Nuerburgring ed un terzo posto in Austria. Nel 1985 la stagione visse di un lungo testa a testa con Prost, conclusasi a favore del francese a causa, soprattutto, di un calo di affidabilità della Ferrari nelle ultime gare. Fu comunque l’anno migliore dell’era Alboreto a Maranello terminata dopo alterni risultati nel 1989 con il ritorno alla Tyrrell. Dal 1990 al 1992 corre per la Arrows poi divenuta Footwork.


Nel 1993 disputa un’altra stagione deludente con la Lola del team Scuderia Italia. Nella sua ultima stagione in F1, quella del 1994, è alla Minardi: non ottiene alcun risultato di rilievo, e, a fine campionato, annuncia il suo ritiro dalla categoria. Gli anni successivi gareggia nel DTM, poi nei campionati Sportprototipi e nel 1996 nel campionato Indy Racing League. Nel 1999 passa al team Audi con cui ottiene, nel 2001, la sua ultima vittoria in una competizione motoristica nella 12 Ore di Sebring in coppia con Capello e Aiello. Il 25 aprile 2001 muore in un incidente al Lausitzring, mentre effettua i collaudi delle nuove Audi R8 Sport in preparazione della 24 Ore di Le Mans del 2001.