Venezuela, in arrivo il narcoboss Makled

CARACAS – Attesa a Caracas per l’imminente arrivo del presunto narcotrafficante Walid Makled, in seguito alla sua estradizione disposta tre settimane fa dalla giustizia colombiana, pur se vi era una richiesta in tal senso anche della magistratura Usa. Il governo ha disposto ‘’misure di sicurezza senza precedenti’’ attorno al Palazzo di giustizia.

Walid Makled, un imprenditore di origini arabe di 42 anni, è accusato in Colombia di narcotraffico, riciclaggio di denaro ed omicidio. Negli Usa, invece, è ricercato per presunti invii nel Paese di almeno dieci tonnellate di cocaina al mese. Arrestato in Colombia lo scorso agosto, Makled ha avvertito che, se estradato a Washington, avrebbe rivelato le presunte complicità del presidente Hugo Chavez con il traffico di droga. Per questo, pur non essendo un narcoboss di peso, quando è stata decisa la sua estradizione in Venezuela, facendo seguito all’opposizione di Caracas, il Washington Post ha parlato di ‘’accordo sporco’’ tra i due governi. Tant’è che, secondo ‘El Tiempo’ di Bogotà, il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha spiegato a Barack Obama che Caracas aveva chiesto per prima l’estradizione, ottenendo in risposta un ‘’va bene, va bene’’. Il tutto in un’inedita e crescente intesa Chavez-Santos.

L’altro giorno, Santos ha ringraziato il collega per aver fatto arrestare sabato, al suo arrivo all’aeroporto di Caracas, proveniente dalla Germania, il presunto responsabile del fronte internazionale dei guerriglieri delle Farc, Joaquin Perez Becerra e per essere già disposto ad estradarlo a Bogotà. Ieri, invece, il deposto presidente honduregno Manuel Zelaya ha assicurato a Santo Domingo che gli Usa ‘’ostacolano’’ la mediazione avviata, il 9 aprile scorso, da Chavez e Santos con l’attuale presidente dell’Honduras, Porfirio Lobo, affinchè ‘’si trovi una soluzione alla crisi politica del Paese’’, il cui governo non è ancora riconosciuto da vari governi regionali.