Scontro Mourinho-Guardiola, botta e risposta in vista di Real-Barça

MADRID – Si alza il sipario sullo scontro più atteso della stagione in Spagna, il superclasico di Champions fra Real Madrid e Barcellona, in un clima incandescente per lo scontro diretto ieri fra José Mourinho e Pep Guardiola.


L’allenatore ‘gentleman’ catalano ieri sera ha perso la calma, replicando a parole pesanti all’attacco venuto poche ore prima dal portoghese. “Tu qui sei il fottuto capo, il fottuto padrone (il “puto jefe, el puto amo”, in spagnolo): ti regalo la Champions speciale del fuori campo”, è sbottato Pep, rivolgendosi direttamente al “Signor Mourinho”. “L’altra ce la giochiamo domani (oggi per chi legge)”. E’ la prima volta che il confronto fra i due tecnici forse più mediatici del mondo diventa scontro personale. Finora Guardiola aveva accuratamente evitato di rispondere a graffi e provocazioni del portoghese.


Domenica già Pep aveva cambiato tono, sollevando con ironia perplessità sulla possibile designazione di un arbitro portoghese per la sfida di stasera – ma poi è stato scelto il tedesco Wolfgang Stark – e sull’annullamento del gol di Pedro nella finale di Coppa di mercoledì scorso, vinta 1-0 nei tempi supplementari dal Real. E proprio su queste dichiarazioni di Guardiola era partito ieri l’affondo di Mourinho.
“Finora c’era un piccolo gruppo che non parla degli arbitri e uno che ne parla, e li critica quando fanno errori importanti, di cui faccio parte io” aveva detto. Ma Guardiola, aveva accusato, è “in un nuovo gruppo nel quale c’é solo lui che critica una giusta scelta dell’arbitro. Non si era mai visto”. Un rovesciamento di ruoli. Insomma, Mourinho in cattedra per una lezione di rispetto degli arbitri. Il mondo a rovescio. Alta tensione quindi per la sfida di stasera.


Real Madrid e Barcellona iniziano a giocarsi la supremazia in Spagna e una possibile corona di regina d’Europa. La partita di ritorno della semifinale di Champions sarà al Camp Nou martedi prossimo.
Stasera al Bernabeu blaugrana e merengue si giocano il terzo dei clasicos della ‘sequenza storica’ di 4 in 18 giorni, dopo l’1-1 in Liga e la vittoria 1-0 nella finale della Coppa del Re del Real. Chi vincerà andrà in finale a Wembley contro Manchester United o Shalke 24.


La sfida fra le due grandi di Spagna è più che mai incerta. Il Barça arriva con lo scudetto di Liga praticamente in tasca, ma indebolito dall’effetto boomerang dello ‘spogliatoio corto’ voluto da Guardiola a inizio stagione – con Andres Iniesta e tre uomini chiave della difesa, Abidal, Maxwell e Adriano, fuori, lesionati o malati – e forse dall’impatto psicologico della sconfitta in Coppa. Il suo gioco é sempre il più bello, ma il Real è riuscito a spezzarlo grazie soprattutto all’avanzamento di Pepe – definito da Publico “arma di distruzione di massa” – su Messi. I merengue hanno una carta vincente nel contrattacco esplosivo. E, contro il Barça, in una difesa rocciosa. “Antifútbol contra fútbol” sistetizza a modo suo il catalano Mundo Deportivo. Il Real finisce indubbiamente in crescita. Ha pareggiato a 10 contro 11 per metà partita la prima sfida con il Barça, e vinto la seconda conquistando la Coppa, dopo 8 anni, Sabato in Liga ha asfaltato il Valencia 3-6. Ha recuperato tutti i suoi lesionati di lusso, Kakà – papà da due giorni – Higuain, Benzema. Gli mancano solo lo qualificato Carvalho e l’infortunato Kedira. Il morale è alto e la tifoseria lo farà sentire stasera in un Bernabeu bollente.