La lettera italo-francese piace a Bruxelles

BRUXELLES – La lettera di Berlusconi e Sarkozy sull’immigrazione è piaciuta a Bruxelles. ‘’Ci conforta’’, ha commentato un portavoce della Commissione europea poco dopo che il testo a firma doppia è arrivato al Berlaymont. Gli esperti del presidente Barroso e della ‘ministra’ degli Interni europea Cecilia Malmstrom l’hanno esaminata a tempo di record. In poche ore hanno constatato che di fatto ricalca i temi già indicati mercoledì scorso dalla Malmstrom nella bozza di documento sulle proposte che la Commissione ufficializzerà il 4 maggio, in preparazione del consiglio straordinario dei ministri degli interni in programma il 12 e, soprattutto, del vertice europeo del 24 giugno.


Tra i punti chiave il rafforzamento di Frontex, che dovrà essere dotato di mezzi propri e non più ‘’mendicare’’ un elicottero qui ed una nave là; auna nuova politica europea d’asilo e revisione della governance di Schengen.


Sull’accordo di libera circolazione, oggetto della frizione fra Italia e Francia, in Commissione hanno fatto notare che non è stata la questione di attualità dei 20.000 tunisini a far scattare la volontà di revisione, quanto i timori legati all’allargamento dello spazio di libera circolazione a Romania e Bulgaria. Già nell’autunno scorso Francia e Germania si erano detti contrari.


Ora Sarkò ha l’appoggio di Berlusconi e si ipotizza la possibilità di arretrare la frontiera esterna alle spalle dei paesi che non garantiscano i controlli previsti. Il modo è quello di ridefinire l’art.23 del Codice delle frontiere, che prevede la reintroduzione temporanea dei controlli per “problemi di ordine pubblico”. Quelli appunto invocati dalla Francia a Ventimiglia. ‘’In futuro non basterà – osserva Bruxelles – Bisognerà giustificare le ragioni di questi problemi’’. Si andrà verso un ruolo maggiore della Commissione europea nella governance, per evitare lo “sballottamento” di migranti che per l’Europa ‘’è un problema politico’’. E’ comunque escluso che si potrà parlare di “sospensione dell’accordo’’, come minacciato, perché Schengen è parte integrante del Trattato di Lisbona: “Uscirne significherebbe uscire dalla Ue”.