Libia, l’Unione Africana chiede stop bombardamenti su Tripoli

TRIPOLI – Stop all’intervento militare contro alti funzionari del governo di Tripoli e infrastrutture chiave della Libia. E’ questo l’appello rivolto ieri alla Coalizione internazionale dall’Unione Africana, che torna a proporsi come mediatore nella crisi libica. – Il Consigliere chiede a tutte le parti coinvolte a evitare azioni, anche militari, che hanno come obiettivi alti funzionari libici e infrastrutture socio-economiche – ha detto l’Unione Africana.


Ha invocato la pace anche Aisha Gheddafi, la bella e unica figlia del Colonnello, soprannominata la ‘’Claudia Schiffer del deserto’’ per la sua avvenenza e per il suo stile. Per mettere fine al conflitto in Libia è necessario ‘’sedersi tutti attorno a una tavola rotonda, sotto l’egida delle organizzazioni internazionali’’ ha dichiarato al New York Times da Tripoli. Raggiunta presso la sede dell’organizzazione caritatevole che ha fondato, Aisha, apparsa in jeans attillati e scarpe Gucci, esclude però dal suo ‘’tutti’’ i ribelli, che definisce ‘’terroristi’’ e accusa di tradimento nei confronti del padre.


Anche il ministro libico degli Affari Esteri, Abdelati Al-Obeidi, ha insistito sulla necessità di ottenere una soluzione alla belligeranza, ma si dispiace del rifiuto degli insorti agglutinati nel Consiglio Nazionale di Transizione (CNT). Il cancelliere libico ha ricordato che Tripoli fa sforzi per la pace e, in questo senso, ha appoggiato le iniziative presentate dalla Turchia, dall’UA, dalla Grecia e dai paesi latinoamericani, le quali sono state rifiutate dal CNT perché non vuole dialogare con Gheddafi ed esige la sua uscita dal paese. I ribelli insistono in che il leader libico deve dimettersi dalla sua funzione ed abbandonare il paese insieme alla sua famiglia, esigenza che Gheddafi non considera assolutamente e che non è prioritaria nella proposta africana.


Intanto, il CNT ha reso noto che detiene a Bengasi un centinaio di prigionieri di guerra, che rischiano di essere processati una volta finita la guerra: 32 libici e 72 “mercenari stranieri”. Oggi 5 prigionieri saranno liberati e consegnati alla Croce Rossa. “E’ un gesto di buona volontà per dimostrare il nostro impegno a rispettare il diritto internazionale”, ha detto il vicepresidente del CNT, Abdulhafez Ghoga.
Il presidente Hugo Chavez ha dal canto suo dichiarato ieri che gli attacchi aerei della Nato in Libia non hanno senso e sono mirati a uccidere il colonnello Muammar Gheddafi. Il capo di Stato ha anche riferito che una delegazione del regime è giunta a Caracas per cercare una soluzione politica al conflitto.