Stretta sui crediti alle famiglie e imprese

ROMA – Le banche in Italia e in Europa a inizio anno restringono, seppur di poco, i criteri per la concessione dei prestiti a famiglie e imprese e per i prossimi tre mesi l’attesa è di una ulteriore stretta. Che nel nostro paese coinvolgerà le famiglie mentre dovrebbe risparmiare le imprese la cui nuova domanda per finanziamenti tuttavia risiede più che altro nella ristrutturazione del debito e nelle scorte che negli investimenti.


Nella consueta indagine sul credito condotta dall’Eurosistema e dalle singole banche nazionali intervistando i responsabili del settore degli istituti di credito, la Bce segnala come le banche dell’area euro abbiano in generale reso più difficili gli standard creditizi nel primo trimestre 2011, anche se moderatamente, sui prestiti alle imprese non finanziarie e alle famiglie’’. Inoltre – prosegue lo studio trimestrale dell’Eurotower – ‘’guardando avanti le banche europee si aspettano una ulteriore stretta alle condizioni di accesso al credito’’. Secondo la Bce ciò avviene mentre è in corso un ‘’notevole aumento’’ della domanda di prestiti da parte delle imprese, ‘’principalmente dovuta’’ alle maggiori esigenze di finanziare investimenti.


Simile ma non del tutto la situazione in Italia. L’indagine condotta da Via Nazionale mette in evidenza come le banche italiane abbiano irrigidito lievemente i criteri per i prestiti a famiglie e imprese nel primo trimestre del 2011 e per i prossimi tre mesi l’attesa è di una stabilità per i finanziamenti alle aziende e una lieve stretta alle famiglie. In particolare l’indagine segnala come sul fronte dei prezzi sia cresciuto il margine applicato dalle banche sui prestiti alle aziende specie quelli più rischiosi e, in misura minore, su quelli alle famiglie per i mutui immobiliari e il credito al consumo.


Dal lato della da domanda anche nel nostro paese per i prestiti da parte delle aziende è attesa un’accelerazione nei prossimi tre mesi rispetto all’inizio del 2011, mentre per le famiglie (mutui e credito al consumo) l’andamento dovrebbe rimanere stabile. La domanda da parte delle imprese tuttavia, rispetto all’andamento europeo, è trainata dalla ristrutturazione del debito e da esigenze di fondi per scorte e capitale circolante. Senza variazione invece gli investimenti fissi e in lieve calo la domanda per fusioni e acquisizioni. L’indagine segnala poi come dopo un lieve aumento segnalato negli ultimi tre mesi, l’attesa per i prestiti destinati dalle famiglie all’acquisto di abitazioni è stabile.