Da Kosovo ad Afghanistan, le missioni ‘croce’ del Governo

ROMA – Quando i ‘Tornado’ carichi di missili si levano in volo dagli aeroporti italiani, a tremare non sono solo gli obiettivi da colpire, ma anche le aule parlamentari nostrane, visto che le azioni militari, seppure con l’ombrello della Nato o dell’Onu, hanno sempre spaccato sia il centrodestra che il centrosinistra, come insegnano i casi del Kosovo, dell’Iraq e dell’Afghanistan.


I bombardamenti di Belgrado e della Serbia di Slobodan Milosevic, ad opera della Nato, fecero segnare dei dissensi in entrambi i poli. Quando il 24 marzo del 1999, i caccia della Nato si levarono in volo da Aviano, Ronchi dei Legionari, Piacenza e Gioia del Colle, con Massimo D’Alema che sedeva a Palazzo Chigi, il leader della Lega Umberto Bossi tuonèo contro la guerra voluta da ‘’massoni e banchieri’’, mettendo in imbarazzo Silvio Berlusconi. Quel giorno tre deputati leghisti, Oreste Rossi, Enrico Cavaliere, e Luca Bagliani si recarono in auto a Belgrado, dove ando’ addirittura Bossi in persona, il 23 aprile, per portare la solidarietèa a ‘’Slobo’’, cioè Milosevic. D’Alema, per incassare il giorno dopo alla Camera, il sì del Pdci di Armando Cossutta, dovette promettere una immediata ‘’azione diplomatica’’, che provocò malumori tra i filo-atlantici, cioè i cossighiani e i repubblicani. Il Prc, che cinque mesi prima aveva fatto cadere il governo Prodi, votò contro, e la sinistra dei Ds votò sì ‘obtorto collo’, manifestando però i propri mal di pancia.


Stessi problemi due anni e mezzo dopo, quando il 9 ottobre del 2001 le Camera votarono la richiesta del governo di appoggiare gli Usa nella lotta al terrorismo; voto che avveniva due giorni dopo l’inizio dei bombardamenti dei B52 sull’Afghanistan. La mozione del centrodestra fu appoggiata da Ds, Margherita e Sdi, ma ci fu il ‘’no’’ di Verdi e Pdci ed anche di alcuni deputati del ‘’correntone’’, cioe’ la sinistra Ds.


Stesso scenario il 7 novembre, quando le Camere votano l’invio di un truppe italiane. Centrodestra e centrosinistra presentano due mozioni fotocopia, e se le votano reciprocamente; ma Pdci e Verdi votano contro i due testi, così come 14 deputati della sinistra Ds. Stesso discorso per Prc che però non è organico al centrosinistra. L’Afghanistan poi, dal 2006 al 2008, sarà la croce del Governo Prodi al Senato. Ad ogni votazione sul rinnovo della missione i dissensi di alcuni parlamentari del Prc, del Pdci e dei Verdi, misero in forse la tenuta dell’esecutivo. Per la guerra in Iraq del 2003, cominciata senza la copertura Onu, la politica italiana dovette confrontarsi anche contro un’opinione pubblica contraria, espressa in una imponente manifestazione a Roma il 14 febbraio. Il 15 aprile la mozione e l’invio di truppe presentata dalla Cdl e dalla Lega, ebbe l’astensione di Ds, Margherita, Sdi e Udeur, che a loro volta ottennero dal centrodestra un analogo atteggiamento su un documento che chiedeva di inviare non solo truppe, ma anche aiuti effettivi. Ma Prc, Pdci e Verdi votarono contro il testo dei loro alleati, per ricevere in contraccambio un ‘’no’’ di Ds, Margherita, Sdi e Udeur alla loro mozione. Una volta al governo, nel 2006, Romano Prodi fece ammainare la bandiera italiana in Iraq riportando in patria i nostri soldati.