Premier imputato di nuovo in aula

MILANO − Per la terza volta nel giro di poco più di un mese Silvio Berlusconi, salvo impegni irrevocabili dell’ultima ora, oggi varcherà l’ingresso del Palazzo di Giustizia di Milano. E lo farà per assistere di nuovo all’udienza preliminare per in caso Mediatrade dove é imputato insieme al figlio Pier Silvio, a Fedele Confalonieri, Frank Agrama e altre otto persone per presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi che, secondo l’accusa, sarebbero stati acquistati a prezzi gonfiati per creare fondi neri. E così il premier, ovviamente accolto da una schiera di fan, dovrebbe ritornare in Tribunale per partecipare a uno dei quattro procedimenti a suo carico.


In questo caso, dopo il 28 marzo scorso, per la seconda volta il Presidente del Consiglio si dovrebbe presentare davanti al gup Maria Vicidomini, al quale toccherà valutare se rinviarlo o meno a giudizio assieme alle altre 11 persone come avevano chiesto nella scorsa udienza i pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro: nella loro ricostruzione avevano parlato di un sistema ideato agli inizi degli anni ’80 e di cui «non ho certezza che sia finito – sono le parole di De Pasquale – ma ho la certezza che sia durato fino al 200». Un sistema che avrebbe permesso al premier e ad altri imputati di appropriarsi indebitamente di circa 34 milioni di dollari grazie all’acquisto a «prezzi gonfiati» dei diritti tv «forniti dalla Paramount e in misura minore da altri produttori internazionali» attraverso «società di comodo» riconducibili ad Agrama, il produttore-intermediario americano definito «socio occulto» di Berlusconi. Denaro, quei 34 milioni che, recita il capo di imputazione, sarebbe stato successivamente depositato «sui conti correnti presso l’Ubs di Lugano» e su altri conti «in Svizzera e altrove», nella disponibilità di fiduciari di Agrama, e aperti a nome degli allora manager Roberto Pace e Gabriella Ballabio. Il meccanismo, tra l’altro, avrebbe permesso di frodare il fisco per 8 milioni di euro con effetti tributari fino al settembre 2009.


L’udienza di oggi sarà dedicata agli interventi degli avvocati Giorgio Perroni, Nerio Diodà e Roberto Pisano difensori rispettivamente del banchiere di Arner Bank Paolo De Bue (accusato di riciclaggio di un milione di dollari), di Gabriella Ballabio e di Agrama. In particolare il legale di quest’ultimo, che dovrebbe chiedere l’assoluzione per non aver commesso il fatto, cercherà di convincere il giudice che Agrama non fu un intermediario fittizio ma che svolse un’effettiva attività di compravendita di diritti – avvalendosi di uno staff di un centinaio di persone – non solo con il gruppo Mediaset, incluse Mediatrade-Rti, ma con altri acquirenti sul mercato italiano, Rai compresa, ed europeo. E inoltre che era normale nella commercializzazione internazionale dei diritti tv servirsi di intermediari i quali potevano rivendere senza alcuna limitazione nei prezzi. Le altre difese, compresa quella di Silvio Berlusconi e del figlio Pier Silvio, dovrebbero parlare il prossimo 30 maggio anche se già si prevede non basterà un solo giorno per esaurire i loro interventi e per la decisione del gup. Probabilmente verrà aggiunta una nuova udienza che potrebbe essere il 6 giugno.