Frattini in Argentina

BUENOS AIRES – Una visita lampo, 48 ore, quella del ministro degli Esteri Franco Frattini in Argentina. Sono stati firmati 12 accordi nell’ambito della commissione economica. “Abbiamo raggiunto risultati importanti, sono stati lavori di successo”, ha detto Frattini.


Nel ricordare che la presidente Cristina Fernandez de Kirchner sarà a Roma per le celebrazioni del 2 giugno, con un’ampia rappresentanza di imprenditori di Buenos Aires, ha segnalato come aree di lavoro tra i due Paesi: economia, cooperazione sui temi della Difesa, riforma del Consiglio di Sicurezza Onu, missioni di peace keeping, cooperazione nei vertici G20. Questioni affrontate con il suo pari argentino, Hector Timerman. “Abbiamo una visione comune per una governance più aperta e rappresentativa”, ha detto, sottolineando l’importanza della presenza delle imprese e dello spazio alla cultura, in particolare dopo l’inaugurazione in un museo capitolino dell’esposizione del Doriforo, scultura di Policleto, fuori Napoli per la prima volta dalla sua scoperta nel 1797 a Pompei. Il viaggio di Frattini prevedeva altre tappe in America Latina, cancellate a causa della guerra in Libia.

La polemica


Vincenzo Scotti, sottosegretario agli Esteri, ha ricordato che la ripresa dei lavori è un segnale di rilancio e rafforzamento dei rapporti bilaterali. Per Eugenio Sangregorio, responsabile PdL in Argentina, il ministro si è sforzato di “ricucire gli strappi del passato, soprattutto dopo il caso dei ‘tango bond’. Il nostro dispiacere è stato aver letto attacchi a Frattini da parte di eletti all’estero in Sud America: sia dell’opposizione sia della maggioranza” ha dichiarato.


“Di cosa si lamentano? Che Frattini non abbia potuto partecipare ad una cena con la comunità italiana? Vuol dire non avere chiaro il quadro internazionale che vede il ministro impegnato in questioni ben più importanti di una cena conviviale. Certo, – ammette – a tutti noi sarebbe piaciuto poter incontrare Frattini per un paio d’ore, stringergli la mano, parlare con lui delle questioni che interessano i tantissimi italiani residenti in Argentina. Ma a questo ci hanno senza dubbio pensato il nostro Console Generale e il nostro Ambasciatore, che qui in Argentina rappresentano tutti noi. Le posizioni degli eletti all’estero in Sud America sono da condannare perchè invece di raccontare tutto il buono che ha portato all’Argentina la visita di Frattini in termini di accordi e progetti, si sono fermati a guardare la questione da un punto di vista personalistico, non di interesse generale”.

Col collega di Panamá


Franco Frattini ha incontrato ieri il collega e vice presidente panamense, Juan Carlos Varela. Durante il colloquio, improntato a toni di cordialità ed amicizia, sono stati passati in rassegna temi di interesse bilaterale e di attualità internazionale. Attenzione per le relazioni economiche da entrambi i ministri definite eccellenti e con ottime probabilità di crescita per le nostre imprese a Panama.


Varela ha espresso apprezzamento per la cessione di 4 motovedette della Guardia Costiera per la sorveglianza delle coste panamensi, promesse da Berlusconi nella sua visita del giugno 2010.


I ministri hanno affrontato il tema dell’integrazione regionale in ambito SICA (Sistema di Integrazione Centro Americana), con riferimento alla cooperazione in materia di sicurezza, nel contrasto alla criminalità organizzata ed al narcotraffico, al crescente impegno italiano nell’ambito.


Si sono soffermati sulla riforma del Consiglio di Sicurezza Onu. Varela ha reiterato il sostegno alla posizione italiana ed all’iniziativa “Uniting for Consensus”. Ha confermato la sua partecipazione alla V Conferenza Italia-America Latina, a Roma il 6 ottobre.