Ferguson affronta lo Schalke ma pensa già al Chelsea

LONDRA – Prima lo Schalke, poi il Chelsea: in quattro giorni il Manchester United si gioca gran parte della stagione, ma le certezze di una settimana fa ora appaiono meno granitiche. Al termine dell’andata della semifinale di Gelsenkirchen i Red Devils non solo avevano ipotecato la finale di Wembley, imponendosi in Germania con le reti di Ryan Giggs e Wayne Rooney, ma sembravano destinati a veleggiare indisturbati verso il 19º titolo di Premier League. La sconfitta nell’ultimo turno sul campo dell’Arsenal ha riportato in corsa il Chelsea e domenica all’Old Trafford sono attesi proprio i Blues, ora staccati solo tre punti. Un passo falso inatteso che ha scosso le sicurezze della squadra di Sir Alex Ferguson. Una nuova sconfitta in campionato sposterebbe gli equilibri a favore del Chelsea, con effetti devastanti – a livello psicologico – per lo United in previsione della possibile finale contro il Barcellona. Anche per questo Ferguson ha annunciato molti cambi nella formazione che mercoledì sera affronterà lo Schalke.


La gara con i tedeschi d’altronde si annuncia come un’amichevole agonistica: non solo lo United in questa stagione non ha mai perso al Teatro dei Sogni, subendo solo tre reti nelle gare europee, ma soprattutto alla Veltins Arena sono emersi in maniera impietosa tutti i limiti dell’11 di Ralf Rangnick. Davvero impensabile che i tedeschi riescano a ribaltare la sconfitta dell’andata, più facile prevedere una saggia gestione del risultato da parte dei padroni di casa che devono rinunciare a Rooney, bloccato da un infortunio muscolare. Spazio dunque alle seconde linee, come Michael Owen e Dimitar Berbatov.


“Non ci sono dubbi, farò diversi cambi – ha confermato Ferguson -. Darà spazio ai giocatori più freschi. Ne abbiamo bisogno. Dobbiamo pensare alla partita di domenica, ci attende un confronto diretto decisivo contro lo Schalke”.


Il rischio di sottovalutare lo Schalke, che pure ha saputo eliminare l’Inter nei quarti vincendo 5-2 a San Siro, appare così serio da costringere Ferguson a rassicurare i suoi tifosi.


“In questa stagione abbiamo sempre sempre dimostrato una migliore concentrazione nelle gare di Champions, forse perché non è un calcio che giochiamo tutte le settimane – le parole di Ferguson -. La Premier League è un incessante scontro tribale, giochi sempre contro squadre di Londra, dello Yorkshire o di Liverpool e la rivalità è sempre al massimo. In Europa è diverso e forse questo aiuta la nostra concentrazione”.


Atterrato a Manchester con due ore di ritardo, a causa di problemi coi visti all’imbarco, lo Schalke è reduce dalla netta sconfitta in casa del Bayern Monaco, emblema di una stagione domestica di desolante anonimato. Dall’infermeria ritorna Benedikt Hoewedes, ma soprattutto Klass-Jan Huntelaar, in panchina dopo due mesi di assenza per un infortunio al ginocchio. “Non me la sento di fare pronostici, ma posso assicurare che cercheremo di onorare questa competizione – le parole di Rangnick -. Lo United ha più di metà qualificazione in tasca, ma noi dobbiamo essere bravi a sfruttare questo vantaggio. Perché non abbiamo nulla da perdere e nessuno si aspetta nulla dallo Schalke. La mia priorità in questo momento é vedere giocare la mia squadra con orgoglio in uno stadio così importante per il calcio mondiale”.