Sarkozy: «Sistema Shengen a capolinea» Europa pronta a una revisione

BRUXELLES – ‘’Il sistema di Schengen è al capolinea’’: così sentenzia il presidente francese, Nicolas Sarkozy. Mentre Bruxelles – per venire incontro alle richieste di Roma e Parigi – è pronta a rivedere le regole per il funzionamento del trattato che ha introdotto in Europa la libera circolazione delle persone. Obiettivo: affrontare l’emergenza dell’immigrazione irregolare. La commissaria Ue agli affari interni, Cecilia Malmstrom, presenterà le sue proposte (sotto forma di principi guida), tra cui quella di reintrodurre – ma solo in casi eccezionali – le frontiere interne all’Europa.

Intanto l’esecutivo europeo ha dato all’Italia due settimane di tempo per fornire maggiori informazioni e chiarimenti sul decreto con il quale il governo ha istituito il titolo di viaggio per gli immigrati in arrivo dal Nordafrica. Si tratta di quei permessi temporanei di soggiorno che nelle scorse settimane hanno creato non poche tensioni con i cugini d’Oltralpe, sul confine di Ventimiglia. Fino al vertice Berlusconi-Sarkozy, chiusosi proprio con la richiesta italo-francese di rivedere gli accordi sulla libera circolazione.

Inviata una lettera anche a Parigi. Due missive, quelle di Bruxelles, che hanno un carattere meramente ‘’amministrativo’’, ha assicurato un portavoce della Commissione Ue, sottolineando come non abbiano ‘’nulla a che vedere con l’avvio di una procedura di infrazione’’.

– Se un Paese europeo non può gestire le sue frontiere, la questione della sospensione provvisoria di Schengen deve poter essere posta senza tabu – ha ribadito Sarkozy alla vigilia delle proposte di Bruxelles.
Appartengono all’area Schengen 25 Stati membri della Ue (tutti tranne Romania e Bulgaria) e tre Paesi extra-Ue (Svizzera, Norvegia e Islanda). Se la ricetta della Commissione Ue riceverà il via libera dei ministri degli interni europei (che si riuniranno in un vertice straordinario il prossimo 12 maggio) e quello definitivo del Consiglio Ue di fine giugno, come ‘’ultima risorsa’’ e in situazioni ‘’realmente critiche’’ potranno essere reintrodotti ‘’temporaneamente e in maniera coordinata’’ i controlli alle frontiere interne. Si tratta di situazioni – come si legge nel testo della comunicazione che sarà adottata dal collegio dei commissari – in cui ‘’o uno Stato membro non adempie agli obblighi di controllo della propria sezione di frontiera esterna’’, oppure una parte di questa frontiera ‘’sia sottoposta ad un’inattesa e pesante pressione dovuta a eventi esterni’’. Vedi l’ondata dei circa 20.000 immigrati irregolari abbattutasi su Lampedusa in seguito alla crisi libica. Tra le altre proposte di Bruxelles, quella di rafforzare Frontex (l’Agenzia europea di controllo delle frontiere esterne), valutando anche la possibilità di costituire un ‘’sistema europeo di guardie di confine’’. In materia di rimpatri dei clandestini, infine, per la Commissione Ue la strada da seguire è quella di incentivare i ritorni volontari.