Libia, intesa su mozione unica Pdl-Lega-Ir

ROMA – «Abbiamo trovato un accordo nella maggioranza» sulla mozione per la crisi libica. Ad annunciarlo è stato il capogruppo della Lega alla Camera Marco Reguzzoni lasciando Palazzo Chigi al termine di un vertice tra Silvio Berlusconi e i capigruppo della maggioranza.


– Il governo si impegnerà con gli alleati nel fissare una data della fine della missione e poi comunicarla al Parlamento – ha detto. Quando i giornalisti gli hanno chiesto cosa abbia detto il premier dell’intesa appena siglata, l’esponente del Carroccio ha spiegato:
– Esce più forte la maggioranza, esce più forte tutto il Paese.


Reguzzoni spiega che Umberto Bossi era assente perché impegnato in Lombardia, ma è stato aggiornato degli ultimi sviluppi in tempo reale.
– Bossi – ha detto – era in Lombardia, ma l’abbiamo sentito ed è assolutamente d’accordo sui termini dell’intesa raggiunta tra Pdl e Lega.


Dal premier, durante il vertice, sarebbe arrivato un invito ad essere uniti. Berlusconi avrebbe invitato tutti a lasciare da parte le divisioni. In particolare, il premier avrebbe assicurato di non aver ceduto alle pressioni della Francia, visto che l’Italia ha sempre mantenuto la sua linea, soprattutto sull’emergenza immigrati. Il Cavaliere avrebbe inoltre storto il naso di fronte ai raid in Libia che hanno causato vittime tra i civili. In particolare, raccontano, il premier avrebbe considerato un fatto molto grave l’uccisione del figlio di Gheddafi, Saif, perché non rientrerebbe tra gli obiettivi della missione alleata.


– Abbiamo adottato un testo condivisibile che dice come noi cercheremo con le organizzazioni internazionali, fino a prova contraria la Nato, e con gli alleati la fissazione di un termine – ha rimarcato il ministro degli Esteri Franco Frattini, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano di commentare la dichiarazione della Nato per cui la missione in Libia andrà avanti finché sarà necessario («l’operazione durerà il tempo necessario perché Gheddafi smetta di bombardare la sua popolazione, le forze militari si ritirino nelle caserme e gli aiuti umanitari possano arrivare», ha detto l’ammiraglio Rinaldo Veri, a capo dell’operazione navale dell’Alleanza atlantica).


Anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa definisce «estremamente positivo» l’incontro di maggioranza, garantendo che «su tutto è stato raggiunto un accordo su ottime basi» e spiegando che «da tempo c’è un impegno per ridurre tutte le missioni militari».


Critiche dall’opposizione. Un «pasticcio umiliante» quello fatto da maggioranza e governo sulla Libia, secondo il segretario del Pd Pier Luigi Bersani intervenuto su Rai News 24.


Il Terzo Polo parla di «evidenti divisioni all’interno del governo» che «ci hanno costretto ad assistere a un’umiliante pantomima tra Bossi e Berlusconi con un compromesso sui tempi della missione che fa perdere ulteriormente credibilità all’Italia di fronte alla Nato e all’Onu». E fa sapere che voterà «la propria mozione di sostegno senza ambiguità agli impegni della comunità internazionale e, in questo quadro, manifesta la propria disponibilità a votare anche quella del Pd».
– Berlusconi e Bossi hanno recitato la parte, proprio come Totò e Peppino – ha dichiarato il capogruppo dell’Italia dei Valori in Senato Felice Belisario.


Dopo l’intesa, la maggioranza ha depositato alla Camera una mozione unica sulla Libia. Firmatari: Marco Reguzzoni (Lega), Fabrizio Cicchitto (Pdl) e Luciano Sardelli (Ir). La mozione della maggioranza, si legge nel testo integrale, prevede che l’esecutivo stabilisca «in accordo con le Organizzazioni Internazionali ed i Paesi alleati, un termine temporale certo, da comunicare al Parlamento entro cui concludere le azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico». Il testo vincola l’esecutivo a «escludere, per il futuro, qualunque nostra partecipazione ad azioni di terra sul suolo libico». Il governo sarà impegnato anche a «non determinare ulteriori aumenti della pressione tributaria finalizzati al finanziamento della missione; a dare esecuzione al piano di razionalizzazione delle missioni già in corso, da attuarsi, in accordo con le Organizzazioni Internazionali e i Paesi alleati, attraverso una graduale e concordata riduzione degli impegni del nostro Paese».


Le dichiarazioni di voto alla Camera inizieranno domani alle 13, con diretta televisiva. Subito dopo il voto.