Promosse le mozioni di Pdl, Pd e terzo Polo

ROMA – La maggioranza porta a casa la sua mozione sulla Libia con 309 ‘sì’ e 294 ‘no’. Ma alla Camera, in diretta Tv, passano anche quelle presentate dal Pd (260 sì, 21 no e 316 astenuti) e dal Terzo Polo (265 sì, 45 no e 291 astenuti). Bocciata invece la proposta Idv contraria a intervento e a bombardamenti (solo 20 sì e 196 astenuti). In sostanza, un voto senza sorprese e scossoni a Montecitorio anche se all’esultanza del Pdl e della Lega si contrappongono le dure critiche di Pd e Idv alla politica estera del governo. Con i democratici, che pur avendo ammorbidito il loro documento per venire incontro ai cattolici del partito perdono 13 voti.

Mentre dal Quirinale nessun commento ufficiale sull’esito dei lavori della Camera nel ricordare che decisioni su questa materia sono esclusivamente di competenza del governo e del Parlamento. Anche se, si ragiona in ambienti parlamentari di maggioranza ed opposizione, pur nella diversità di valutazioni e sfumature, il fatto che sia prevalsa una linea comune di politica estera alla Camera non può non aver fatto piacere al Colle.
Tra Pdl e Lega scatta la ‘gara’ a chi sia più soddisfatto: i berlusconiani perchè sono ‘’riusciti a portare i leghisti sulle proprie posizioni’’, che poi sono quelle della Nato. Gli esponenti del Carroccio perchè sono riusciti a far passare la propria ‘’linea’’ nella mozione sollecitando il governo ad indicare una data per la fine dell’intervento militare.


E che una sorta di ‘gara’ ci sia si evince anche dai commenti dei rispettivi leader.
– Abbiamo dimostrato ancora una volta che la maggioranza e il governo sono solidi – afferma soddisfatto Berlusconi.
– La Lega ha vinto. Ce l’ha ancora duro – il giudizio ‘tranchant’ di Umberto Bossi. La posizione del centrosinistra la sintetizza il leader Udc Pier Ferdinando Casini: un ulteriore voto per continuare la missione in Libia non era affatto necessario, dichiara nel suo intervento in Aula. Ma è stato voluto dalla maggioranza solo per consentire ‘’un supplemento di campagna elettorale’’. Quindi l’esponente centrista punta il dito sulla politica estera del governo ‘’ondivaga e contraddittoria’’ esprimendo tutta la sua solidarietà al ministro Franco Frattini (‘’in queste condizioni c’è da uscire pazzo’’) pur non rinunciando a tirargli quella che viene letta come una ‘frecciata’.
– Neanche un Churchill della politica – afferma – potrebbe riuscire a dare dignità a una politica che non ha dignità.


– Figuriamoci Frattini – interpreta sarcastico il resto della frase un deputato del Pd.
La verita, osserva il segretario del Pd Pierluigi Bersani, è che una data non è possibile indicarla visto che la Nato sul punto è stata chiara: l’azione militare continuerà fino a quando Gheddafi non se ne sarà andato dalla Libia. Il ministro della Difesa prova a spiegare meglio il passaggio precisando che, con l’indicazione di un termine preciso, si vuole solo sollecitare il governo e quindi la stessa Nato ad indicare un limite all’impegno dei militari italiani. Ma la spiegazione non convince il centrosinistra.


– Lo sappiamo che non si può mettere una data – replica La Russa – ma si può dare un termine a un tipo di impiego dei militari piuttosto che ad un altro ed è quello che la mozione chiede al governo. Purtroppo anche questa occasione – incalza il leader Idv Antonio Di Pietro – è solo un pretesto per fare ‘marchette elettorali’ e disinformare la gente. L’idea di indicare una data è solo pura ipocrisia.


Ma la Lega insiste e con il capogruppo Marco Reguzzoni esalta il successo ottenuto spiegando che il Carroccio è riuscito anche a inserire nella mozione il fatto che non si impongano ulteriori pressioni fiscali per finanziare la missione. I fondi per questo, infatti, dovranno essere trovati, secondo il Carroccio, riducendo gli stanziamenti per le altre missioni internazionali condotte sempre dall’Italia.
– Ma quale pacifismo della Lega – ribatte Silvana Mura (Idv) – il fatto è che Bossi, al di là del ‘celodurismo’ ha attaccato il Carroccio direttamente ai ‘tornado’.


Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto respinge ogni critica e ricorda che il voto è stato chiesto non dalla maggioranza, ma dal ‘’Pd che ha presentato una versione della mozione che da ieri a oggi è addirittura cambiata’’.