Rastrellamenti casa per casa, arrestati 300 attivisti

DAMASCO – L’esercito siriano ha eseguito all’alba di ieri una serie di arresti nella periferia di Damasco.
Secondo quanto ha riferito un residente alla tv satellitare ‘al-Arabiya’, i militari hanno compiuto un rastrellamento nel quartiere di Saqba, arrestando almeno 300 attivisti. Nei giorni scorsi si erano registrate nella zona diverse manifestazioni anti-regime.


Intanto, dopo un assedio durato settimane, è iniziato ieri mattina il ritiro dei carri armati e delle truppe dell’esercito siriano dalla città di Daraa, nel sud della Siria, dove il 18 marzo si sono svolte le prime manifestazioni contro il presidente Bashar al-Assad.


Secondo quanto riferito da testimoni intervistati da Aki Adnkronos International, le forze di sicurezza avrebbero arrestato lo sheikh Ahmad Sayyasana, imam della moschea al-Omri di Daraa.
“La polizia ha prima assediato e poi forzato l’ingresso alla moschea dove si trovava lo sheikh Sayyasana, arrestando lui e altri 250 fedeli che in quel momento erano riuniti per la preghiera del mezzogiorno” riportano testimoni che abitano nei pressi della moschea.


La notizia è stata confermata anche dall’agenzia di stampa sirana ‘Aks Seir’, citando fonti ufficiali, secondo cui invece l’imam si sarebbe consegnato spontaneamente alle forze di sicurezza siriane. Il sito internet ‘Akhbar Suriyya’ (Notizie dalla Siria) ha riferito di scontri in crso in queste ore tra agenti e gruppi di rivoltosi armati che chiedono la liberazione dello sheikh.


Il segretario dell’Onu, Ban Ki-Moon ha lanciato un nuovo appello alle autorità siriane per la fine delle violenze e degli arresti di massa. Parlando al telefono con il presidente Bashar al Assad, Ban si è pronunciato a favore di un’inchiesta indipendente sulle violenze. Ha quindi chiesto al governo di Damasco di attuare rapidamente e nella loro completezza le riforme annunciate e di coinvolgere tutti i partiti nel dialogo.