Domani parte il Giro, tutti a caccia di Contador

TORINO – Tutti contro Contador. Ma nella storia del Giro nessuno aveva mai corso sub judice. Capacissimo di vincere uno come lui, ne ha tutte le capacità. I numeri sono dalla sua parte: tre Tour, una Vuelta e anche un Giro, quello del 2008. Quest’anno si presenta dunque per il bis. Ma c’é un però: ammesso che rivinca anche la corsa rosa tra un mese il tribunale arbitrale di Losanna potrebbe squalificarlo per doping.


“Mai visto niente di più duro” si lascia scappare il campione della Saxo Bank. Ed è proprio una corsa difficilissima. Che come ogni anno si deciderà all’ultima settimana. Con una particolarità: l’ultima tappa non sarà, come spesso in passato, una passerella della maglia rosa. Questa volta i giochi saranno aperti fino alla fine. Sì perché l’ultima frazione sarà una cronometro individuale, l’unica in linea di quest’anno (dopo la cronosquadre c’é anche un’altra cronometro ma è in salita).


Terreno fertile per Contador ma non solo per lui. E poi fare una cronometro dopo la fatica delle montagne potrebbe giocare un brutto scherzo anche agli specialisti contro il tempo. Dunque un Giro più che mai aperto, con buona pace dei bookmaker, che anche loro danno Contador strafavorito.


Un Giro dove tra infortuni e vicende doping tanti sono stati i forfait dell’ultima ora. A cominciare dal vincitore dello scorso anno Basso, messo ko dalle conseguenze di un’infezione virale. Per proseguire con Bennati, rovinosamente caduto in Turchia. Regolarmente al via invece Kreuziger. Poi ci sono stati i ‘tagli’ dovuti ai sospetti di doping (Ballan, Santambrogio, Bruseghin, Da Dalto, Bandiera). E quelli tecnici: il più sofferto di tutti è quello dell’ex campione d’Italia Pozzato. Anche la sua squadra, la Katusha, pensa alle salite e allora si stringe attorno a Joaquim Rodriguez. Con Di Luca nell’insolita veste di gregario per uno come lui che il Giro l’ha vinto nel 2007.


Un ritorno per il ‘killer’ di Spoltore dopo la squalifica. Ma a 35 anni all’abruzzese non si può chiedere di più. Contador torna al Giro dopo tre anni, Di Luca dopo due, lo stesso Menchov, pure lui a caccia del bis. Senza Basso la Liquigas si affida a Nibali.


Lo ‘squalo dello Stretto’ dopo il terzo posto al Giro dello scorso anno può correre finalmente da leader ma senza il varesino rischia di mancargli un sostegno importante nei momenti difficili. Ma è senz’altro l’italiano più in grado di vincerlo questo Giro. Assieme a Scarponi. Un anno fa sfiorò il podio per pochi secondi, quest’anno ha le carte in regola per salirci sul podio. Dall’Androni Giocattoli è passato alla Lampre, che è uno squadrone e quest’anno ha vinto già il Giro del Trentino. Se non fosse per l’indagine doping che rischia di travolgerla. Un’altra corsa “sub judice” anche la sua, oltre a quella di Contador in questo Giro “speciale”. E non solo per l’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia.