Bin Laden, gli Usa: «Era ancora il capo»

NEW YORK – Se il mondo voleva la prova che Osama bin Laden era davvero il capo di Al Qaida ed era davvero nascosto ad Abbottabad, ”ora ce l’ha”: il Dipartimento della Difesa americano ha reso pubblici cinque video del leader di Al Qaida sequestrati nel suo rifugio in Pakistan in cui Osama compare o nell’atto di pronunciare nuovi messaggi, oppure nell’atto di guardare video di se stesso, precedentemente registrati, nel chiaro tentativo di montare nuove immagini.


Secondo il Pentagono, dal materiale sequestrato emerge ”in modo chiaro” che Osama bin Laden aveva ancora il pieno controllo di Al Qaida, e che il suo nascondiglio di Abbotabad fungeva ”come un vero centro di comando”.


– Il compound di Abbottabad era un comando attivo, un centro di controllo per il leader di Al Qaida, ed è chiaro che lui non era solo uno stratega del gruppo – ha affermato uno dei dirigenti del Pentagono nel rendere pubblici i video.


Il materiale è il più importante mai sequestrato. Ha permesso di accertare senza alcun dubbio che Osama bin Laden da quel remoto angolo del mondo reggeva ancora le fila dell’organizzazione terroristica. Non solo in termini di ispirazione, o strategici, ma anche in termini operativi. Per il Pentagono, infatti, ”il materiale finora esaminato mostra quanto Bin Laden continuasse ad essere un leader attivo all’interno di Al Qaida, fornendo strategie, dando al gruppo istruzioni di carattere sia tattico, sia operativo” hanno sottolineato al Pentagono.


In uno dei video, chiaramente girato da un’altra persona alla quale il leader di al Qaida dà consigli di ripresa, Bin Laden compare seduto a terra davanti a un monitor. Ha in mano un telecomando, in testa un berretto di lana e sulle spalle una coperta. Appare ‘vecchio’, la barba lunga e bianca, soprattutto se paragonato con il bin Laden che compare sul monitor, un Bin Laden ‘giovane’, armato, ripreso nell’atto di scendere lungo un sentiero di montagna.


Il filmato del Bin Laden vecchio è stato realizzato in una stanza disadorna, con cavi elettrici collegati a prese di fortuna. Nel video compare per un istante anche la fotografia del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, affiancata ad una immagine dello stesso leader di Al Qaida. Obama compare poi – per pochi istanti – anche in un altro spezzone dello stesso video, mentre il ‘vecchio’ Bin Laden continua a lavorare con il telecomando in quello che appare essere il tentativo di montare un nuovo messaggio.


Negli altri video sequestrati ad Abbottabad, Bin Laden appare invece molto più giovane, la barba completamente nera (tinta?), vestito con il tradizionale copricapo e una tunica bianca o color oro. Il leader di Al Qaida appare nell’atto di registrare un messaggio. Il Pentagono ha reso pubbliche solo le immagini, ma non l’audio dei cinque video, per evitare di diffondere le parole del leader di Al Qaida. Il materiale sequestrato dà agli Usa ragioni sufficienti per ritenere che Bin Laden, per quanto invecchiato, avesse ancora il pieno controllo di Al Qaida. Difficile invece prevedere chi gli subentrerà. Se sarà o meno l’attuale numero 2, Ayman al-Zawahri ”è una questione che rimane aperta” hanno commentato al Pentagono.


– Abbiamo indicazioni secondo cui in certi ambienti del gruppo (Zawahri) non è popolare.