Schiavone: “Sogno di vincere a Roma”

ROMA – Sfatare il tabù Foro Italico, dove non è mai andata oltre i quarti di finale, e scrivere, ventisei anni dopo Raffaella Reggi, il nome di un giocatore italiano nell’albo d’oro degli Internazionali Bnl d’Italia. Francesca Schiavone non si nasconde, e alla vigilia del suo esordio a Roma, si carica sulle spalle la responsabilità del tennis azzurro. Il sogno non è nemmeno troppo nascosto nel cassetto.


“Voglio far bene in questo torneo che per me significa tanto – ha ammesso in conferenza stampa – e soprattutto davanti ad un pubblico davvero speciale”. In tre occasioni la 29/enne milanese si è fermata ai quarti: nel 2001, quando a soli 20 anni, fu sconfitta da Conchita Martinez, e nel 2004 e 2005, quando ad eliminarla fu Vera Zvonareva, quest’anno assente così come le sorelle Williams, e le belghe Henin e Clijsters. Assenze che fanno ben sperare la Schiavone, che a Roma si presenta come testa di serie numero 2.
“Sono molto contenta dei miei risultati – dice – della testa di serie numero 2 ottenuta qui, del calore della gente che mi incontra. Certo è che i grandi risultati portano grandi responsabilità. Fa parte del gioco”.
La Schiavone a Roma ha voglia di fare bene. “Questo torneo é un misto di ricordi che vanno dall’infanzia al professionismo – ha aggiunto – qui ho avuto la prima wild card nel 1998 per giocare le qualificazioni. Quest’anno, il sogno è vincere”.


Certo, dopo il successo al Roland Garros del 2010, non si è più vista quella giocatrice capace di battere in sequenza Wozniacki, Dementieva e Stosur in finale. “E’ stato un avvicinamento laborioso. Sto riprendendo il ritmo – ha confessato – sulla terra ci vuole molta pazienza e più spinta. Essere testa di serie numero due è una responsabilità. Problemi con il diritto? Assolutamente no. Non ho nessun problema con il diritto: va benissimo, altrimenti non potrei vincere nemmeno un match. Certo pretendo molto da questo colpo, perché è quello con cui posso fare più punti”.


Le ultime sconfitte contro Agniezska Radwanska a Stoccarda, e Mattek-Sands a Madrid, hanno destato un pò di perplessità. “Me le sono spiegate – ha ammesso la Schiavone -. Lasciano l’amaro in bocca perché so di poter giocare molto meglio. Devo riuscire a giocare ogni punto al massimo ed essere sempre all’80 o al 90 per cento del mio tennis. Giocare meno partite in questo periodo è stata una mia scelta, però ho cercato di concentrarmi sugli allenamenti per dare il massimo. Ad ogni modo non puoi pretendere di svegliarti sempre al massimo”.


L’appuntamento con il Roland Garros è vicino. Ma Francesca Schiavone, vincitrice lo scorso anno, per il momento dice di non pensarci più di tanto. Almeno non al momento. “Non penso ancora a Parigi – ha concluso – Ho già tante cose da fare e tanto da dare. La scadenza dei punti? Quando fai un risultato hai sempre la possibilità di farne un altro. Mi spaventa quello di non riuscire a prendere quello che ho deciso di ottenere. Essere numero 2 del mondo o numero 20 non cambia niente: ormai so qual è il livello del mio tennis. Il numero ha importanza solo in relazione alle teste di serie”.