Miccoli guida la rimonta dei rosanero

PALERMO – Come un buon viatico in vista della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan. Può essere definito così, ed annoverato fra le vittorie che non faranno storia, il 2-1 inflitto dal Palermo al Bari, al termine di un match giocato con la testa altrove da entrambe le squadre: i rosanero pensavano già al retour-match di domani contro i rossoneri, che mette in palio la finale del trofeo di Lega ed una consistente fetta di storia; i pugliesi alla prossima stagione, visto che sono ormai con entrambi i piedi in Serie B.


Era una partita che aveva ben poco da dire e quel poco che ha detto è racchiuso in alcuni episodi: i tre gol, un paio di parate salva-risultato di Sirigu (strepitoso l’intervento compiuto sulla conclusione ravvicinata di Kopunek, a botta sicura, al 12’ del secondo tempo) e nel rigore beffardo calciato (e sbagliato) da Miccoli, leccese doc che, contro il Bari, ha addirittura sfoderato un inguardabile ‘cucchiaio’ alla Totti, che il giovane portiere Padelli ha bloccato senza scomporsi.


Il ‘Romario del Salento’, tuttavia, ha ugualmente vinto il personalissimo derby contro i ‘galletti’ pugliesi, realizzando il gol del momentaneo pareggio, dunque dando il la alla rimonta del Palermo (messo sotto dalla rete di Bentivoglio), proprio nel giorno della sua 200ª apparizione in Serie A. Doppia, anzi tripla, festa per Miccoli, che in un solo giorno ha pure ritrovato la maglia da titolare e la fascia di capitano, dopo un lungo periodo di panchina e tribuna. Il Bari, che nell’attuale campionato aveva già subito 22 sconfitte, ha giocato con un certo acume tattico, ma ha commesso gli stessi errori che, assieme all’interminabile lista degli infortunati, ne hanno provocato la retrocessione in B.


I pugliesi hanno mostrato carattere, ma non è bastato contro un Palermo assolutamente inedito e piuttosto svagato. Delio Rossi, come era nelle previsioni della vigilia, ha lasciato a riposo i big: da Cassani a Balzaretti, da Pastore a Migliaccio, ed alla fine l’ha spuntata lo stesso. Ma non solo: ha regalato anche uno scampolo di partita a Carrozzieri, che non respirava il profumo dell’erba del Barbera da oltre due anni, ossia da quando era stato fermato perché risultato positivo alla cocaina (primavera 2009). Il difensore abruzzese è stato osannato a lungo dal pubblico, che aveva voglia di ritrovare uno dei giocatori più amati, ed ha pure giocato con disinvoltura un paio di palloni.


Archiviata la ‘pratica’ Bari, il Palermo si proietta adesso alla sfida da tutto esaurito con il Milan, che potrebbe regalare la terza finale di Coppa Italia della storia, dopo quelle del ‘74 e del ‘79; ma anche un posto in Europa League, oltre ad una tonnellata di gloria. Un appuntamento talmente importante e sentito dal popolo rosanero che già sono ben oltre 30 mila i biglietti venduti. Il Milan fa paura, ma il 2-2 dell’andata a San Siro induce ad un pizzico di ottimismo in più. Chissà se basterà per arrivare all’appuntamento del 29 maggio all’Olimpico di Roma.