L’Udinese batte la Lazio Il Brescia scivola in serie B

ROMA – Nonostante lo scudetto da ieri sia cucito sulle maglie dei giocatori del Milan, l’Inter supera 3-1 la Fiorentina, accorcia il distacco sui neocampioni d’Italia e ipoteca il secondo posto, vista la sconfitta del Napoli sul campo del Lecce (2-1).


Lo scontro diretto per la qualificazione alla prossima Champions League se lo aggiudica l’Udinese, che batte 2-1 la Lazio e si posiziona momentaneamente al quarto posto. In zona salvezza, da registrare la retrocessione matematica del Brescia e i successi fondamentali del Cesena sul campo del Cagliari e del Catania proprio allo stadio Mario Rigamonti.


A San Siro, botta e risposta nei primi minuti con le traverse di Gilardino e Pazzini, con quest’ultimo fermato anche dalla deviazione decisiva di Boruc. Il portiere polacco della Fiorentina, però, non può nulla sul gran gol dell’ex attaccante della Sampdoria, che al 25’ riceve un assist di Eto’o, difende il pallone spalle alla porta e realizza sul secondo palo.


Il camerunese, due minuti più tardi, sforna anche l’assist per il raddoppio, segnato di testa da Cambiasso, con cui si va al riposo. Inutile, al 28’ della ripresa, il gol di Gilardino, bravissimo ad agganciare con la coscia un lancio dalle retrovie di Santana e a battere Júlio César, anche perché Coutinho su punizione supera ancora Boruc quando dalla rete del 2-1 erano passati solo tre minuti.


I nerazzurri di Leonardo fanno un passo forse decisivo in chiave secondo posto, anche perchè il Napoli perde in casa del Lecce e si allontana. A sbloccare il risultato è un calcio di rigore concesso al 3’ della ripresa per un intervento falloso di Campagnaro su Olivera: dal dischetto si presenta Corvia, che piazza il pallone sotto l’incrocio. Lo stesso Corvia, cinque minuti dopo, viene espulso per doppia ammonizione.


Mazzarri inserisce Mascara al posto di Yebda ed è proprio l’ex Catania a pareggiare con un colpo di testa su cross di Zúñiga che mette fuori causa Rosati. La seconda espulsione di giornata, quella di Cavani (anch’essa per somma di ammonizioni), ristabilisce la parità numerica) ma a decidere la partita è un altro neoentrato, il leccese Chevantón: il sinistro, splendido, dell’uruguaiano, centra la traversa ma rimbalza oltre la linea di porta, per un gol che consente alla squadra di De Canio di continuare a sperare nella salvezza.


La Lazio perde al Friuli e scivola addirittura al sesto posto: i biancocelesti vanno KO nello scontro diretto per la Champions e subiscono sia il sorpasso degli uomini di Guidolin sia l’aggancio della Roma, reduce dallo 0-0 nell’anticipo con il Milan ma con il vantaggio negli scontri diretti. In apertura, è l’Udinese a giocare meglio, con Di Natale che spreca due occasioni clamorose, la più ghiotta delle quali è un tocco sotto misura con la porta sguarnita che finisce di poco a lato. Il capocannoniere del campionato si riscatta al 36’ sfruttando un perfetto assist di Sánchez per battere Muslera. Sei minuti dopo arriva addirittura il raddoppio: l’azione parte ancora dai piedi del cileno, che serve il connazionale Isla, con il pallone che arriva ancora sui piedi di Di Natale, che stavolta non può sbagliare.


Nella ripresa, Zárate avrebbe l’occasione per riaprire il match, ma l’argentino fallisce malamente un calcio di rigore concesso per fallo di Angella. Zárate si riscatta parzialmente qualche minuto dopo, quando dai piedi del numero 10 biancoceleste parte il cross su cui si avventa Kozák che di piatto trafigge Handanovič. Sull’asse Zárate-Kozák si sviluppa anche l’azione che il ceco rischia di trasformare nel pareggio laziale, ma stavolta il pallone sbatte sul palo e torna in campo. Strepitoso, invece, l’intervento del portiere sloveno dell’Udinese sul colpo di testa di André Dias.

La vittoria del Lecce sul Napoli sancisce la matematica retrocessione del Brescia, sconfitta in casa da un Catania a cui manca solo il verdetto aritmetico per festeggiare la permanenza in Serie A. Il vantaggio degli etnei arriva al 27’: sul calcio di punizione battuto da Gómez, è prontissimo Silvestre a colpire di destro e infilare la porta difesa da Arcari. Per l’argentino è il sesto gol in campionato, il secondo consecutivo dopo quello realizzato sette giorni fa al Cagliari, contro cui aveva segnato anche Bergessio, autore del raddoppio che taglia le gambe alla squadra di Giuseppe Iachini. Nel finale, i padroni di casa restano anche in dieci per l’espulsione di Lanzafame, ma riescono ugualmente ad accorciare le distanze con un calcio di punizione di Diamanti: il gol più inutile della stagione del Brescia, che saluta la Serie A dopo una sola stagione.

Vicino al traguardo salvezza anche il Cesena, che sul campo del Cagliari coglie tre punti di fondamentale importanza, che proiettano la squadra di Massimo Ficcadenti a quota 40. Al Sant’Elia, dopo un primo tempo equilibrato, il Cesena passa in vantaggio in apertura di ripresa: è Jiménez a finalizzare una bella azione corale, con l’assist decisivo di Igor Budan per il cileno, bravo a infilarsi nella difesa sarda e a battere Agazzi. A chiudere la partita e regalare una buona fetta di salvezza ai romagnoli è Malonga, che sfrutta l’assist di Giaccherini e raddoppia.

Reti inviolate e poche emozioni nel derby emiliano tra Bologna e Parma: un punto che accontenta entrambe le formazioni, che ancora devono brindare alla matematica salvezza. Tutte nel primo tempo le occasioni più pericolose: i gialloblu sono i primi a sfiorare il gol con Valiani, ma il tentativo da due passi dell’ex di turno finisce alle stelle. Pericolosissimo anche il sinistro dalla distanza di Morleo, che colpisce in pieno la traversa.