Egitto, scontri tra musulmani e cristiani. Pugno duro della Giunta: 190 arresti

IL CAIRO – Alta tensione al Cairo per gli scontri tra estremisti musulmani e cristiani copti con un bilancio di 12 morti e 230 feriti. Tanto che il primo ministro egiziano Essam Sharaf ha rinviato il suo viaggio in Bahrein e convocato una riunione del gabinetto di emergenza.

Gli scontri si sono verificati ieri nel quartiere povero di Imbaba al Cairo, dove una folla di estremisti musulmani ha assaltato una chiesa copta (cristiani copti rappresentano il 10-15% della popolazione) con armi da fuoco e molotov, affermando che una giovane donna vi era tenuta in ostaggio dopo essersi convertita all’Islam. Due chiese ed alcune case vicine sono state date alle fiamme. Solo dopo alcune ore, l’esercito è riuscito a riportare la situazione sotto controllo. Ma anche oggi la situazione non è tranquilla. Sempre nel quartiere di Imbaba ci sono stati nuovi scontri vicino a una chiesta copta che hanno provocato 5 feriti. I soldati hanno sparato colpi in aria per disperdere la folla.

La leadership militare che governa l’Egitto ha risposto con una linea dura, arrestando 190 persone e imponendo il coprifuoco nella zona della chiesa copta. “Tutte le 190 persone arrestate in connessione con l’incidente dovranno subire un processo militare – si legge in un comunicato diffuso dal Supremo Consiglio delle Forze armate dell’Egitto – che imporrà pene deterrenti contro ogni tentativo di confondere il destino della nazione”.