Gli IIC protagonisti della biennale di Venezia

ROMA – “Per la prima volta Gli istituti Italiani di cultura sono stati trasformati in protagonisti”. È quanto ha dichiarato ieri all’Aise Francesca Valente, a margine della conferenza stampa tenutasi a Roma, nella Sala dello Stenditoio del Complesso del San Michele, per presentare il Padiglione Italia alla 54º Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia, che si aprirà il prossimo 4 giugno.


“Finora gli IIC sono stati relegati a un ruolo defilato di promozione della cultura italiana all’estero”, ha ricordato Valente, coordinatore per il Ministero degli Affari Esteri degli Istituti Italiani di Cultura al Padiglione Italia, “ma per la prima volta dal 1895, anno della sua fondazione, la Biennale ha sollecitato gli Istituti a lanciarsi in una ricerca capillare per ottenere una mappatura della creatività italiana all’estero con la collaborazione delle maggiori istituzioni museali e fondazioni locali”.


A presentare alla stampa il Progetto del Padiglione Italia voluto dal curatore Vittorio Sgarbi, è stato in apertura Antonia Pasqua Recchia, Direttore Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanea del Ministero dei Beni Culturali. Il Progetto, ha detto Recchia,
“rappresenta un evento di carattere eccezionale, dal momento che il curatore, Vittorio Sgarbi, ha voluto conferire una dimensione inconsueta alla partecipazione degli artisti italiani alla Mostra. Gli oltre 200 artisti in esposizione non sono stati selezionati dal curatore, come di solito avviene, ma sono stati segnalati da un Comitato tecnico scientifico, presieduto da Emmanuele F.M. Emmanuele, presidente della Fondazione Roma, e composto da personalità di prestigio internazionale, volutamente non–critici d’arte: scrittori, poeti, registi, uomini di pensiero,che hanno espresso le loro preferenze motivandone le scelte”.


L’idea del curatore, certamente originale e coraggiosa, che spiega il sottotitolo dato dallo stesso Sgarbi al progetto “L’arte non è cosa nostra”, consente di avere una visione della produzione artistica italiana dell’ultimo decennio, operata secondo un criterio rivoluzionario, non forzatamente ed unicamente filtrata dal gusto e dalle scelte del curatore o del critico.


L’originalità del progetto si riscontra anche nelle numerose iniziative speciali, realizzate nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, che prevedono esposizioni promosse nelle Regioni italiane in collaborazione con le amministrazioni regionali, e le esposizioni negli 89 Istituti Italiani di Cultura all’estero, realizzate in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri.
L’indagine del progetto Padiglione Italia si completa con la presenza delle venti Accademie di Belle Arti che hanno selezionato, in collaborazione con la Direzione Generale per l’Alta Formazione Artistica del Ministero dell’Istruzione, 200 giovani artisti, che hanno frequentato le Accademie italiane negli ultimi 10 anni, che si accosteranno al Padiglione Italia per tutta la durata della Biennale nelle suggestive Tese di San Cristoforo, di fronte all’Arsenale.


Il consigliere culturale del Ministro degli Affari Esteri, Giovanni Accolla, ha evidenziato la “visibilità che il progetto di Sgarbi ha dato agli Istituti Italiani di Cultura. Per la prima volta, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia”, ha detto, “la rete degli 89 Istituti disseminati nei cinque continenti esporrà le opere di artisti italiani o di origini italiana residenti nelle rispettive giurisdizioni che saranno visibili, attraverso installazioni multimediali, nel Padiglione Italia dell’Arsenale”.
Il prof. Pallenzi della Direzione Generale del Ministero dell’Università e della Ricerca ha elogiato l’opportunità che Sgarbi ha offerto agli studenti delle Accademie, selezionando giovani artisti che esporranno le loro opere in un prestigioso contesto internazionale.


In videoconferenza è poi intervenuto Mario Caligiuri, assessore alla cultura della Regione Calabria e coordinatore nazionale degli assessorati alla Cultura delle Regioni, che ha ricordato il coinvolgimento della commissione Cultura della Conferenza delle Regioni nel Progetto. Nei capoluoghi di Regione, con la collaborazione di direttori di musei, saranno esposte in alcune prestigiose e rappresentative sedi le opere di circa mille artisti, in corrispondenza con l’epopea dei mille nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Dopo un sentito elogio all’originalità e alla ventata di creatività che il curatore del progetto ha portato alla 54^Esposizione della Biennale, da parte del presidente Emmanuele che ha selezionato i 200 artisti che esporranno all’Arsenale, ha preso la parola Vittorio Sgarbi.


Sgarbi ha enfaticamente ribadito che la scelta dei 200 “segnalatori” porta ad una rappresentazione caleidoscopica e libera dal pregiudizio di un critico che abbia la sua squadra, le sue predilezioni, i suoi protetti”. L’obiettivo è “il risarcimento del rapporto fra letteratura, pensiero, intelligenza del mondo e arte, chiedendo non a critici d’arte, neppure a me stesso, quali siano gli artisti di maggiore interesse tra il 2001 e il 2011, ma a scrittori e pensatori il cui credito è riconosciuto per qualunque riflessione essi facciano sul nostro tempo”.


Lo stesso Sgarbi presenterà alla Biennale il suo pezzo d’arte: un’opera sconosciuta di Pier della Francesca. “L’ho appena scoperta e, quindi, è un’opera di oggi”. Sgarbi ha infine annunciato che all’interno dell’Arsenale verrà esposto anche il Museo della Mafia, portato da Salemi a Venezia, che accoglierà il pubblico nella Tese dei Soppalchi, riaperta per l’occasione, con un grande cartello che farà da filo conduttore dell’intero Padiglione Italia: “L’Arte non è Cosa Nostra”.


Un ruolo di primo piano avranno infine gli Istituti Italiani dui Cultura, che, come ci ha confermato Francesca Valente, se “finora il loro ruolo era stato piuttosto defilato, limitandosi a quello di promozione della cultura italiana all’estero”, adesso “questo ambizioso e rivoluzionario progetto ha sollecitato gli Istituti a lanciarsi in una ricerca capillare per ottenere una mappatura della creatività italiana all’estero con la collaborazione delle maggiori istituzioni museali e fondazioni locali”.


“Il mondo è stato suddiviso per la prima volta in tre macro aree, in considerazione anche dei fusi orari”, ci ha spiegato Valente: “Americhe, Africa – Medio Oriente – Asia – Oceania ed infine Europa. Gli Istituti Italiani di Cultura sono stati coinvolti sin dal primo momento e dopo qualche titubanza iniziale, dovuta forse a problemi di carattere organizzativo, vi è stata una piena e fattiva partecipazione. Il coordinatore del progetto, Sgarbi, non ha posto limiti di età per l’individuazione degli artisti; tra i 400 artisti identificati dagli Istituti Italiani di Cultura, ne sono stati selezionati 219. Molti di essi hanno assimilato la cultura e le tradizioni dei Paesi in cui vivono, ma qualcuno,come Antonio Violano, da molti anni trapiantato a Barcellona, ha riscoperto nell’arte le sue radici, con opere che ricordano le tradizioni della scultura toscana”.


Valente ha ricordato, infine, che il “cordone ombelicale” tra il Padiglione Italia e gli 89 Istituti Italiani di Cultura sarà rappresentato dagli 89 video, ciascuno della durata di 5 minuti, realizzati per l’occasione per mettere in luce il mandato innovativo degli Istituti Italiani di Cultura e per dare il giusto rilievo agli artisti.
L’installazione di Benedetta Miralles Tagliabue, architetto italiano che lavora a Barcellona, sarà accompagnata in particolare da una composizione musicale inedita realizzata per l’occasione da Ennio Moricone, intitolata “Da Pitagora e oltre”, omaggio del Maestro per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.