Pd, Bersani rilancia la sua premiership e la “santa alleanza” anti-Berlusconi

ROMA – Pier Luigi Bersani rilancia sulla sua premiership per il centrosinistra e si dice sicuro che ‘’l’Opa’’ di Nichi Vendola sul Pd sia destinata a fallire.
Ospite di ‘’Porta a porta’’, il segretario dei Democratici manda un avvertimento a Walter Veltroni sul tipo di confronto da aprire nel partito dopo le amministrative, e definisce meglio la propria proposta di una alleanza con le forze moderate per sfidare Berlusconi alle prossime politiche, per impedire al Cavaliere di puntare al Quirinale.

L’ex leader dei democratici risponde chiarendo di avere la stessa idea del segretario spiegando di non pensare ad una verifica ma, piuttosto, ad un normale dibattito. ‘’Io ci sono in base allo statuto e anche personalmente’’, ha detto Bersani a Bruno Vespa a proposito di una sua possibile candidatura per la premiership. Poi ha articolato il proprio ragionamento: ‘’siccome parliamo di un progetto, voglio discutere con gli altri e non metto me stesso davanti ad una nuova soluzione di governo’’. E il progetto di governo ‘’tocca al Pd presentarlo’’, ha spiegato, proprio perché maggior partito di opposizione e perché ha una cultura di governo. Il che, ha detto, rende ‘’inverosimile’’ una Opa di Vendola sul Pd.

Quanto alla necessità di riaprire la discussione interna, lanciata Da Veltroni, Bersani ha risposto seccato a Vespa; ‘’Noi non facciamo verifiche ma discussioni in cui ognuno dice quello che vuole. Il mio compito è far si che le queste non finiscano sulla punta delle nostre scarpe ma riguardino l’Italia e penso che su questo Veltroni sia d’accordo’’.

E così sembra dalla replica del suo compagno di partito. Ma la cosa principale è il progetto del dopo-Berlusconi che, essendo una vera ricostruzione dell’Italia, richiede un concorso di forze ampio, che coinvolga centrosinistra e Terzo Polo. Bersani pensa a ”un progetto di governo fondato su una decina di riforme sociali e democratiche”. Oltretutto c’è un altro aspetto, sottolineato in una intervista al ‘’Mattino’’, che spinge verso la ‘’santa alleanza’’: la necessità di evitare che Berlusconi, pur vincendo di stretto margine le politiche, ottenga la maggioranza parlamentare grazie ai meccanismi della legge elettorale, il che gli consentirebbe di farsi eleggere Capo dello Stato. ‘’Se Berlusconi fa il presidente della Repubblica, io non rincorro lui ma chi è stato schizzinoso’’, ha aggiunto.

Gianfranco Fini si è detto certo che Berlusconi ‘’non controllerà la maggioranza del prossimo Parlamento’’, perché ‘’il berlusconismo è in fase di superamento’’ presso l’opinione pubblica. Ma uno dei luogotenenti del leader di Fli, Carmelo Briguglio, ha seguito Bersani nel suo ragionamento. ‘’Se si andasse ad elezioni con Tre poli Berlusconi potrebbe conquistare la maggioranza dei circa 1000 grandi elettori’’, puntando poi al Colle. Ciò non avverrebbe solo se la Lega rompesse con il Pdl dopo le amministrative. Ma, ha aggiunto ‘’se monta il clima di emergenza istituzionale che Berlusconi sta costruendo giorno dopo giorno, gli schieramenti potrebbero diventare due’’. E qui ci si ricongiunge al ragionamento di Bersani. Briguglio non dice quale delle due ipotesi è più plausibile, ma aggiunge che ‘’tutte le forze politiche devono puntare a sbarrare a Berlusconi la strada verso il Colle’’. Bersani può almeno sperare.